GIROTONDO, GIRO INTORNO AL MONDO - Omaggio a Venezia
E'
un'umanità disgraziata, drogata e infelice quella ritratta da Davide Manuli nel suo "
Girotondo, giro attorno al mondo", film underground e di culto per una generazione.
Protagonista è
Angelo, orfano cresciuto da una donna nomade, tossico (quasi "ex") che perde un amico per droga e cerca perciò di allontanarsi da un mondo - compresa la sua ex donna - da cui capisce di non potersi aspettare che dolore e disperazione.
Non sarà un percorso facile, perché intorno a lui non si vede altro che suoi simili, persone e personaggi schiave di una realtà che li opprime e da cui escono (o credono di uscire) solo rifugiandosi nell'oblio dell'eroina. Un buco è tutto ciò che chiedono, un buco è tutto ciò che avranno.
Ma
Angelo alla fine riesce a incontrare Serena, prostituta infelice con cui intravede un miracoloso (ma possibile) futuro di (effimera?) felicità.
Girato in un
bianco e nero sporco ma efficace, "Girotondo, giro attorno al mondo" - caratterizzato da una regia originalissima e da un montaggio non lineare - trasmette sulla pelle dello spettatore tutto il degrado in cui vivono i suoi protagonisti.
Una Babele linguistica (italiano, francese, inglese) in cui il destino è comune e la follia contagiosa:
anche per chi guarda superare il momento più difficile (la prima parte, dolorosa per tutti)
può significare l'approdo a una realtà migliore... Ma non tutti ce la possono fare.
29/08/2012, 08:00
Carlo Griseri