PINOCCHIO di Enzo D'Alò
“Un bambino felice di essere al mondo, capace di trasformare ogni disavventura in un episodio felice”. Questo è il "
Pinocchio" fortemente desiderato dal babbo babbino
Enzo D'Alò, venuto al mondo dopo tredici lunghi anni di gestazione proprio nel 130° compleanno del burattino più famoso del mondo.
Il film, lontano dall'edulcorato equivalente disneyano, rende finalmente giustizia alla favola di
Collodi mantenendo l'ambientazione nella sua Toscana e dialoghi dal sapore antico.
La matita di
Mattotti ci regala immagini vivide e brillanti, che raggiungono la loro massima espressione nel
Paese dei Balocchi, e catapulta lo spettatore in un caleidoscopio di immagini e colori. Ma dopo ognuno di questi momenti pieni di vita dobbiamo affrontare il lato oscuro delle scelte fatte, caratterizzato da volumi ingombranti e colori pesanti.
Le musiche sono state scritte appositamente per il film da un
Lucio Dalla pieno di entusiasmo, appassionato di film d'animazione. Musica ed immagini sono legate a filo doppio e si distaccano dall'uso comune di utilizzare la colonna sonora come riempitivo o sottofondo.
La canzone cantata all'interno del ventre della balena è commovente e riesce a far entrare lo spettatore direttamente nella pelle di Geppetto e a provare e finalmente capire l'amore che prova per il burattino.
Dalla ha amato così tanto il progetto da voler doppiare il
Pescatore Verde, unendosi ad un cast di doppiatori d'eccezione, tra cui
Rocco Papaleo (Mangiafoco),
Paolo Ruffini (Lucignolo) e
Pino Quartullo (carabiniere).
30/08/2012, 13:50
Chiara Da Ronche