LE FATE - Un quartetto di star: Vitti, Cardinale, Welch e Capucine
Seguendo una tendenza tipica della commedia italiana degli anni '60 e '70, quella del
film collettivo a episodi, nel 1966 Mauro Bolognini, Mario Monicelli, Antonio Pietrangeli e Luciano Salce realizzarono "Le fate", apprezzabile affresco dedicato alle donne.
Sabina, Armenia, Elena e Marta sono le "fate" al cui mondo vengono dedicati i diversi episodi.
Nel primo ("Fata Sabina"), Luciano Salce sceglie una biondissima Monica Vitti come protagonista, una "ninfa" concupita da un bruto che cerca di molestarla in pieno giorno e viene salvata dal pronto intervento di un uomo di passaggio. Il vestito succinto e un po' strappato, il trasporto con cui la ragazza racconta quello che le è appena accaduto e la sua innegabile e provocante bellezza, però, rischiano di metterla di nuovo in pericolo...
In "Fata Armenia" si ritrovano invece Mario Monicelli e Claudia Cardinale dopo "I Soliti Ignoti". Una giovane e scapestrata madre incontra un pediatra, interpretato da Gastone Moschin, e quasi involontariamente lo irretisce e lo fa entrare nel suo mondo, costellato di incomprensioni, sbadataggini e tante urla. Quando la situazione sembra sul punto di esplodere, però, il sorriso di Armenia conquista il dottore...
L'episodio meno convincente dei quattro è
"Fata Elena" di Mauro Bolognini, in cui una moglie infedele - Raquel Welch - seduce il marito della sua migliore amica (Jean Sorel).
L'ultimo episodio (
"Fata Marta" di Antonio Pietrangeli) vede Alberto Sordi cameriere che viene sedotto dalla ricca Marta, Capucine, vittima dei postumi di un'ubriacatura. Il giorno dopo egli viene assunto dal marito della signora, solo che lei - passata la sbronza - non ricorderà più nulla di quanto accaduto.
Quattro brevi episodi dedicati a quattro splendide protagoniste del cinema, con
il primo - quello firmato da Salce e Vitti - a spiccare ancora oggi per qualità di scrittura, divertimento e bravura della sua protagonista.
Sui mercati internazionali il film uscì con l'eloquente titolo "Sex Quartet".
20/10/2012, 10:00
Carlo Griseri