Note di regia del documentario "Anija - La Nave"
Nessuno nell’Albania comunista avrebbe mai creduto che un giorno si sarebbe avverata la profezia del personaggio di una barzelletta che circolava sottovoce, il quale raccontava che, quando si fossero aperti i confini, sarebbe salito su un albero per non essere travolto dalla folla in fuga.
Nel marzo 1991 in mezzo a quella folla mi sono trovato all’improvviso anch’io, senza che mai prima mi fosse passato per la testa di rischiare di fuggire dall’Albania. Negli anni a seguire le immagini di quella fuga e quella folla si sarebbero lentamente amalgamate nell’immaginario e nel ricordo collettivo con altre fughe più imponenti, a partire dell’esodo ancora più grande dell’agosto dello stesso anno, con la sua nave simbolo, la Vlora, stracarica di 20.000 persone. E qualche anno dopo, nel 1997, la fuga di centinaia di navi dall’Albania in fiamme dopo il crollo delle piramidi finanziarie.
Come regista la mia intenzione è stata quella di scorporare “la folla” dell’esodo sulle navi dando un volto alle persone che lo componevano, attraverso le loro testimonianze e l’utilizzo dei materiali di repertorio spesso inediti.
Roland Sejko