TFF30 - ANITA, il sogno di Federico Fellini
E' lo stesso
Federico Fellini in un filmato di repertorio posto all'inizio di "Anita" a presentare l'importanza storico-cinematografico (a prescindere da quella puramente artistica)
del lavoro di Luca Magi, scritto da Antonio Bigini e impreziosito dalla voce narrante di Emidio Clementi.
"Viaggio con Anita" è un trattamento inedito
scritto dallo stesso Fellini insieme a Tullio Pinelli nel 1957, con la collaborazione di Pier Paolo Pasolini. Non venne mai realizzato il film, e il regista romagnolo lo rimpianse sempre.
Nel 1989, in un’intervista rilasciata a Virgilio Fantuzzi su Civiltà Cattolica, Fellini dichiarò: “Il soggetto cinematografico, forse il più bello che ho scritto, ma che poi non ho realizzato, s’intitolava Viaggio con Anita. L’ho venduto tanti anni dopo, un po’ vergognosamente, a Grimaldi, che lo ha fatto realizzare a Monicelli, ma è diventato tutto un’altra cosa. Se ho un pentimento è riferito al fatto di non aver realizzato quel film”.
Basterebbe questo, ma "Anita" non si ferma alla sua importanza di "reperto storico". Da quel testo, liberamente, trae un racconto in cui
il confine tra cinema di finzione e cinema documentario non è labile o sottile, ma semplicemente non esiste e sembra non voler esistere.
Alla ricerca di quei personaggi, Guido e Anita, il viaggio condotto da Magi porta lo spettatore a perdersi in un'Italia segreta,
caratterizzato da un forte ed evocativo lavoro sulle immagini che restano nella memoria.
Il risultato è
un film dallo straordinario impatto visivo, fatto di incontri e personaggi senza tempo trovati lungo il percorso del viaggio immaginario dei due amanti. Una
sofisticata opera prima che deve gran parte del suo fascino a un uso inedito delle immagini d’archivio.
Il testo originale è
inedito in Italia, l’unica edizione disponibile è l'americana "Moraldo in the city and A Journey with Anita", a cura di J.C. Stubbs, University of Illinois Press, 1983.
24/11/2012, 20:30
Carlo Griseri