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Festival Roma - BLACK STAR Storie di calcio e di integrazione


Festival Roma - BLACK STAR Storie di calcio e di integrazione
Sarà anche vero che l'Italia è un paese di allenatori, ma c'è da dire che non tutti sono pronti a mettersi realmente in gioco. Quattro amici, tremendamente malati di calcio, hanno scelto di rimettere in piedi un vecchio campo abbandonato nel quartiere romano di Pietralata, per farvi giocare un gruppo di rifugiati e restituire loro un sorriso.
Ma un industriale ha altri progetti per quel pezzo di terra e, pronto a tutto, scatena contro i ragazzi l'intero comitato di quartiere. La battaglia ha inizio.

Dopo essersi occupato del problema della migrazione forzata nel documentario "Liberi Nantes Football Club", Francesco Castellani debutta nel cinema di finzione con "Black Star - Nati sotto una stella nera".

I propositi del regista sono senza ombra di dubbio buoni, ma nell'intento di fare un film sulla realtà di chi richiede asilo e sulle difficoltà di integrazione, finisce per realizzare uno "spottone per il sociale" travestito da commedia.

Ripiena di cliché e luoghi comuni, la sceneggiatura procede attraverso banali conflittualità e scene ricche di melassa, che confluiscono in uno scontato finale alla "volemose bene".

Essendo colmo di personaggi, ognuno con la sua storia, i suoi problemi, i suoi obiettivi, si stenta a capire quale sia il vero e proprio punto di vista di un film in cui le battute sembrano più lette che interpretate.

Un'opera patrocinata dall'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, che funziona nel messaggio ma fallisce nella sua forma.

17/11/2012, 14:53

Antonio Capellupo