TFF30 - ARIANNA, tra passato e presente
Un bianco e nero pieno di contrasti ma a tratti sfumato, nitido sulle immagini da cartolina dei paesaggi ma spesso sfocato sui volti.
“Arianna” prende spunto dalla classicità di
Ovidio per mettere a fuoco le relazioni e i vuoti di relazione, in particolare se ripetuti nel tempo. E così veniamo accompagnati dal dolore e dall’invocazione dell’Arianna storica - che nella lettera a
Teseo letta fuori campo denuncia l’abbandono dell’amato e lo strazio che ne deriva - a capire per assonanza, e solo con il trascorrere del film, la situazione dell’Arianna moderna, lei pure abbandonata ripetutamente dai suoi amanti che sempre, e inesorabilmente, lasciano l’isola in cui abita.
Con
una colonna sonora intelligente, mutevole, e a tratti minimalista (ci piacciono moltissimo i suoni/rumori che quasi coprono le parole nei flash back, ogni volta diversi ma sempre “disturbanti”) il film non risulta mai scontato, e il colore finale che vorrebbe essere consolatorio non ci fa dimenticare che l’abbandono “è una ferita che fa sempre più male, ogni volta che si riapre”.
28/11/2012, 08:00
Sara Galignano