SMFF - Ivano Marescotti, Presidente.
Quanto sono importanti i festival per i cortometraggi?
"Per i tanti cortometraggi che si producono oggi, i festival sono l'unica strada per arrivare al pubblico. Una volta si potevano vedere anche al cinema, ma ora i moltissimi festival sono la vetrina ideale per il lavoro di tanti giovani".
A cosa serve realizzare un corto?
"Tra i molti che se ne fanno, ce ne sono alcuni che possono mostrare e portare alla luce un autore di talento. Questi piccoli film servono ai produttori per capire chi sarà in grado di diventare un regista per un lungo. Io ne ho fatti molti e continuo a farli. Sono un'ottima palestra".
Come avete lavorato con la giuria?
"Fino ad ora abbiamo visto i film separatamente; li abbiamo votati e dunque ci sarà una classifica numerica che farà fede. Poi ci riuniremo e discuteremo dei corti e dei premi..."
Lei ha fatto molti film fuori dall'Italia, crede che sia fondamentale saper recitare in inglese per gli attori di domani?
"Ho lavorato in "
King Arthur" con
Clive Owen, e in "
Hannibal" diretto da
Ridley Scott ma... io non parlo inglese. Imparo tutto a memoria riuscendo ad ottenere ottimi risultati. Sul set di King Arthur mi chiesero di fare da coach ad un attore inglese che interpretava un romano: dovevo peggiorare il suo accento... una soddisfazione. Comunque sì, anche perché molte fiction italiane vengono girate in inglese per il mercato internazionale. Ed è importante saper essere all'altezza".
12/12/2012, 13:07
Stefano Amadio