Note di regia di "Tutti contro tutti"
Sarà la decima volta che inizio a scrivere queste note di regia, e puntualmente mi fermo. Il problema, mi accorgo, è che regista ancora non mi ci sento. Ho fatto l’esame, ma ancora devono uscire i quadri. Promosso o bocciato, girare questo film è stata una liberazione, una ventina di anni di analisi risparmiati, la scoperta di una parte di me che misteriosamente nascondevo. Tutti contro Tutti nasce dall’esigenza di raccontare quello che mi sta a cuore, che muove il mio sguardo sul mondo e mi agita i pensieri. Mi interessa chi fa fatica, mi piace chi non è fortunato, ci entro naturalmente in empatia. Cosi, quando qualche anno fa, Agostino mi chiamò mentre ero in mezzo al traffico, per raccontarmi che gli avevano rubato casa, mi è venuto naturale pensare ad un film che raccontasse le battaglie che si trova a combattere chi vive il nostro tempo. Mi vidi immediatamente con Massimiliano Bruno, mio amico da vent’anni, per scrivere il soggetto di una storia che da lì prendeva spunto. E in questi anni poi l'ho approfondita, realizzando a teatro "Agostino" con la regia di Lorenzo Gioielli e girando il documentario “Via Volontè n.9”, con Emilio Marrese e la regia di Lorenzo Scurati. Al termine di questo cammino, quel soggetto ha trovato finalmente un punto di arrivo grazie alla Fandango e alla Warner. Ho avuto la possibilità di circondarmi di persone fidate e amiche, professionisti con cui avevo lavorato e che stimo profondamente.
Pensavo mi prendessero per pazzo quando ho iniziato a spiegare ai miei collaboratori, da Emanuele Scaringi (delegato di produzione), a Paolo Carnera (fotografia), a Sonu Mishra (costumi), a Alessandro Vannucci (scenografia), a Mannarino e Tony Brundo (musiche), quello che volevo esattamente dal film. Volevo raccontare questa storia quasi con i colori di una favola, come se avvenisse sotto l'enorme tendone di un circo, mantenendo la commedia, senza tuttavia perdere il realismo e l'umanità che cercavo dai personaggi e ho trovato persone entusiaste e complici. Non è stato facile neanche il compito del fonico e del suo microfonista (Valentino Giannì e Davide D'Onofrio), ai quali avevo chiesto di darmi la possibilità di microfonare sempre tutti, nonostante avessi sempre molti attori in scena, così da non perdere eventuali improvvisazioni. E ce ne sono state molte. E preziosa anche la mia segretaria di edizione, Giulia Contino, e l'operatore, Ivan Casagrande, due alleati e anche qualcosa in più. Così, questo raccontare, è diventato una cosa naturale. Ora vedo il film e vedo me, con i miei pregi e i miei difetti ed è una sensazione strana. Come attore hai sempre un personaggio dietro al quale puoi nasconderti, qui invece si gioca a carte scoperte. Per la prima volta senza difese, ho messo in comune i miei sogni, le mie emozioni, i miei pensieri ed è stato bello accorgersi che venivano condivisi e supportati. Ora questo altro me acquista vita propria, affronterà platee più vaste e sono davvero curioso di capire se con il pubblico avverrà quella stessa condivisione. Se l'esperienza potrà farsi comune.
Agostino e la sua famiglia sono dei piccoli eroi, sono le persone che ci incrociano per strada e che ormai non guardiamo più, siamo noi, lasciati a combattere in solitudine la battaglia quotidiana per una vita dignitosa. Sorridendoci su per fortuna, che la vita è davvero un bel regalo.
Rolando Ravello