IL MESE DEL DOC - Il candidato Oscar "5 Broken Cameras"
Arriva in sala il film candidato all’Oscar 2013 "
", una coregia israelo-palestinese a opera di
Guy Davidi ed
Emad Burnat.
Il documentario, vincitore al
Sundance Film Festival (The World Cinema Directing Award) e del vincitore sia the Audience Award che del Special Jury Prize all’
IDFA di Amsterdam nel 2011, è ora a Roma con due proiezioni esclusive grazie all’
Associazione Documentaristi Italiani Doc/it che l’ha fortemente voluto in concorso al Doc.International all’interno della manifestazione
Il Mese del Documentario.
La manifestazione che sta registrando il tutto esaurito alla
Casa del Cinema di Roma dove ha sede, per la proiezione di questo film aprirà due sale in modo tale da consentire a tutti gli spettatori di vedere il film, anche in questo caso gratuitamente.
Il film è un resoconto personale, profondo e in diretta della resistenza non violenta del villaggio Bil'in minacciato dagli sconfinamenti degli insediamenti israeliani. Le immagini del film sono prevalentemente del palestinese Emad Burnat. Il giovane agricoltore acquista la sua prima telecamera nel 2005 per registrare la nascita del suo figlio più giovane e da lì non smette più di filmare. Nel 2009 si unisce al regista israeliano
Guy Davidi per crearne un film. Strutturata intorno alla distruzione delle telecamere la collaborazione fra i due registi segue l’evoluzione di una famiglia in cinque anni di scontri.
Contattato nel 2009 per sviluppare un documentario sui movimenti non violenti in una zona palestinese, Emad si rivolge successivamente al regista israeliano
Guy Davidi e i due, nonostante le differenze politiche e culturali, decidono di collaborare assieme. Davidi idea una nuova concezione del film e propone di far diventare Emad il protagonista e la storia vista da un punto di vista di un cameraman. Riprendendo il materiale girato da Emad ne costruisce la storia della sua famiglia mentre resiste per cinque anni agli attacchi israeliani.
“
Quando finalmente abbiamo deciso di collaborare, abbiamo pensato di fare il film nella maniera più intima e personale possibile, era il solo modo per raccontare la storia di queste lotte con uno sguardo completamente diverso da un punto di vista emotivo” - spiega
Davidi nell’intervista rilasciata al
Mese del Documentario - “
per Emad non è era facile esporsi così tanto e poteva essere rischioso”.
“
Sono stato io a creare l’idea del il film, ma dovevo essere pronto a mettere il lavoro Emad al centro e non rivelare del tutto il mio” - continua
Davidi - “
Dovevo essere una sorta di Cyrano de Bergerac, ma penso che tutti i narratori in realtà si trovino in questo ruolo”.
Il film, in concorso al
Doc.International, rassegna competitiva di documentari internazionali, potrà essere votato dal pubblico: saranno gli spettatori infatti a decretare il miglior documentario internazionale.
Proiezioni gratuite: venerdì 1 febbraio 2013 alle ore 21:30 e domenica 3 febbraio alle ore 18:30.
31/01/2013, 18:58