Il cinema d'animazione di Fusako Yusaki in due cofanetti
Tra le ultimissime uscite della casa editrice Gallucci
due cofanetti-cult sul cinema animato della giapponese (ormai trapiantata in Italia da oltre quarant’anni)
Fusako Yusaki. I tanti (e pure nostalgici) spettatori del Carosello di un tempo di sicuro ricorderanno i brevi corti-spot della Fernet-Branca in cui delle creazioni in plastilina della Yusaki prendevano mirabilmente ad animarsi.
Da quell’affermazione in tv,
la carriera della designer e regista è andata via via coronandosi di successi in tutto il mondo, e le sue opere ormai sono quasi una presenza fissa alle rassegne e festival del cartoon e non solamente.
Una volta Bruno Bozzetto disse che in ogni lavoro della Yusaki si “ritrova lo stupore continuo della novità e della trasformazione e la gioia vera della creazione”. E tanto stupore (tanto per i piccoli che per gli adulti) si può provare con le immagini (coloratissime) di
“Peo e i maestri della pittura” e “Peo si tuffa nell’arte”, ciascuno dei citati cofanetti contiene tredici inediti episodi di Peo, l’incontenibile cane blu in giacca e cravatta che - questa volta - si cimenta strombazzando nell’esplorazione dei territori nobili dell’arte.
Ad iniziare da Giotto, maestro innovatore dell’arte italiana medievale tra il duecento e il trecento, fino a Lorenzo Cambin, artista vivente di Lugano che crea installazioni con materiali della natura e seguendo particolari riti preparatori, passando per le figure e le armonie di Botticelli e Michelangelo, le tensioni di Hodler, Bruegel e Rembrand, l’abilità ritrattistica di Velazquez, l’intimismo di Vermeer, le geometrie di Escher, la delicatezza gioiosa di Klimt e Kandinski e il tormento pittorico degli autoritratti della sudamericana Frida Kahlo. Un viaggio di conoscenza in cui lo spifferante Peo mette i panni della guida di un ipotetico museo e accompagna i minori (e gli adulti) alla scoperta della grande arte di tutti i tempi. Altrettanto didattico ed interessante è il camminamento che la Yusaki e Peo invitano a compiere lungo le rotte dell’ avanguardie del novecento: da Lichtenstein a Haring a Dalì, da Mirò a Rotko a Hopper, da Magritte a Munch a Klee. Ancora una volta le meravigliose invenzioni in plastilina che escono dalla caleidoscopica e poetica fantasia della giapponese sono qui un appagamento per lo sguardo.
Si struttura, sfoglia e dissolve in tempi rapidissimi il plasticismo animato della Yusaki, assume la facciata di un intrattenimento didattico che fa incondizionatamente bene. E’ pulito (poetico) e non intorpidisce minimamente la materia grigia di piccoli. Ed adulti.
04/02/2013, 08:40
Mimmo Mastrangelo