Note di regia del documentario "Anca Inco (Anche Oggi)"
Anca inco è stato girato a Berceto, sull’appennino tosco-emiliano, nell’arco di circa due anni. All’epoca la mia vita era divisa tra Berceto e Milano, dove stavo frequentando la Scuola di Cinema. Ogni settimana vivevo un contrasto a cui difficilmente riuscivo ad abituarmi. Volevo cercare di raccontare quello che si prova vivendo in questi posti, perché l’appennino è molto più di una fuga dal caldo, un pic-nic in un campo o di una mangiata di funghi; ma per capirlo a fondo, bisogna concedergli un pò di tempo, ascoltare le persone che ci vivono, oppure osservarle con occhi attenti. In dialetto Bercetese “anca inco” significa “anche oggi”: ho scelto questo titolo perché nonostante il mondo stia cambiando ad una velocità incredibile, ho l’impressione che ci siano alcune sfumature che rimarranno eterne tra le generazioni che abiteranno tra queste vallate. Sono sfumature dettate dal paesaggio, dal clima e dalle condizioni che la natura offre e impone, a chi vive a stretto contatto con essa. La suddivisione in capitoli del film suggerisce l’intento registico di fornire un esempio d’insieme, perché si può capire la storia di un luogo solamente mettendo insieme le storie di tutte le persone che lo abitano.
Ho utilizzato molto la musica classica e questo è in parte colpa di tutti i film di Herzog che ho guardato in quel periodo. Prendetevela con lui.
Giacomo Agnetti