BERLINALE 63 - Vito Palmieri: "A Berlino, notizia inattesa"
Come hai scelto il tema e come nasce il progetto?
Vito Palmieri: Il progetto nasce da una proposta che mi è stata fatta a ottobre dall'AGFA (Associazione genitori figli audiolesi). Mi hanno chiesto di girare un cortometraggio sul tema della sordità.
Abbiamo fatto vari incontri con i membri dell'AGFA, come se fossero delle vere e proprie sedute di sceneggiatura e, grazie alla testimonianza di alcune persone, abbiamo trovato la storia adatta al progetto.
La scelta dell'attrice è fondamentale: come ti sei mosso? Quali le difficoltà?
Vito Palmieri: L'attrice è Matilde, figlia di due membri dell'AGFA che mi hanno suggerito di provinarla.
Nessuna difficoltà, ho pensato sin da subito che Matilde potesse essere la bambina perfetta per questo film.
Come sei arrivato a essere scelto per Berlino? Cosa ti aspetti?
Vito Palmieri: Io ho spedito il mio lavoro, come di solito faccio, e ai primi di gennaio mi è arrivata la mail dalla presidente della sezione Generation che mi invitava a partecipare alla Berlinale.
All'inizio non ci credevo, era una notizia bellissima. Tra l'altro la sezione Generation ospita lavori sul tema dell'adolescenza e dunque è la situazione ideale per far emergere il mio percorso lavorativo: da anni realizzo storie in cui i bambini e gli adolescenti sono protagonisti.
Quali le prossime tappe di "Matilde"? E i tuoi prossimi progetti?
Vito Palmieri: In seguito alla notizia della partecipazione alla Berlinale, ho ricevuto diversi inviti a importantissimi festival internazionali tra cui il TIFF, Festival di Toronto nella sezione Kids.
Riguardo progetti futuri ho pronto un soggetto e, dopo queste esperienze, spero di poterlo realizzare.
12/02/2013, 08:30
Carlo Griseri