LA CUOCA DEL PRESIDENTE - La cucina funziona anche al cinema


Sull'onda dei grandi successi televisivi ottenuti dagli innumerevoli programmi televisivi, il regista Christian Vincent presenta una commedia ben costruita e capace di promuovere con stile la cultura francese. Un film da consigliare ai nostri produttori per l'alto livello di ambientazione e realizzazione e per la capacità di giustificare il sostegno finanziario pubblico.


LA CUOCA DEL PRESIDENTE - La cucina funziona anche al cinema
Catherine Frot e Jean D'Ormesson, La Cuoca e il Presidente
È una lezione per il nostro cinema questo film di Christian Vincent in uscita giovedì prossimo. Non tanto di stile, di contenuti o d'arte, ma di concezione produttiva di un'opera. I francesi, con La cuoca del Presidente, prendono un personaggio senza troppo spessore e lo rendono interessante costruendogli attorno una storia di tutto rispetto. Anche se è basato su una storia vera, il film ha il pregio di mostrare una Francia umana e autoironica, capace di prendere in giro il sistema, in questo caso il rigido protocollo dell'Eliseo, punta della burocrazia statale, con una commedia capace di promuovere ciò che critica.
Il film è un inno alla grande cucina francese, quella popolare e molto amata dal Presidente Mitterand che trova nella cuoca Hortense una grande interprete.

In questo momento tutto ciò che è cucina, cuochi, chef, cibo, vini, dolci funziona a meraviglia nelle tv di tutto il mondo e questo film è costruito proprio sull'onda di questo successo e senza dubbio riesce a mettere in luce uno degli aspetti più significativi della cultura francese, giustificando appieno ogni centesimo speso dalla collettività per finanziarne la produzione.

Proprio mentre la cucina francese, una delle più importanti del mondo e tra le prime ad essere "esportata" ovunque, segna il passo davanti all'avanzare delle cucine dai sapori "nuovi" (orientali e non solo), un film del genere riesce a dar senso ai valori assoluti e, più che altro, a far uscire lo spettatore dalla sala con una voglia incredibile di assaggiare qualcuno dei piatti cucinati dalla brava Catherine Frot o di visitare il suo agriturismo a gestione familiare.

P.s. Per chi ha visto la "Vita di Pi", da notare l'assoluta inutilità ai fini della storia della giornalista australiana, al pari dello scrittore canadese del film di Ang Lee.

28/02/2013, 09:43

Stefano Amadio