AMICHE DA MORIRE - Tre donne, tre morti e tanti soldi
La commedia noir o la fai bene o diventa farsa. L'opera prima di
Giorgia Farina pecca forse di ingenuità; l'idea iniziale è carina, non originalissima, ma con un potenziale che potrebbe intrigare gli spettatori meno esigenti. È la messa in scena e la direzione degli attori che, forse per inesperienza, è lasciata a se stessa, con alcune soluzioni improbabili e altre tirate per i capelli.
Ma il guaio grosso, e non è colpa della regista, sono gli interpreti. Con la loro esperienza,
Claudia Gerini, Cristiana Capotondi, Sabrina Impacciatore e Vinicio Marchioni, avrebbero dovuto darle una mano, misurando i caratteri e recitando, come si dice, per sottrazione. Invece hanno approfittato di lei. E allora "
Amiche da Morire" sembra il festival della smorfia, della vocetta, dell'ammiccamento, della camminata a passetti, della sottolineatura, della didascalia, della battuta condita "a braccio" da infiniti "'mbe, ma, dai, oh" per cercare di dare più credibilità a se stessi, alla sceneggiatura e ai dialoghi, ma facendo così perdere il ritmo che il susseguirsi degli eventi ha faticosamente dato alla storia. E finiscono per diventare delle macchiette, facendo scivolare quella che poteva essere una discreta commedia gialla, in una album di luoghi comuni e stereotipi narrativi.
Il film, finanziato dall'Apulia film commission, dal Mibac, dalla Regione Puglia e dall'UE uscirà giovedì prossimo, 7 marzo, distribuito da 01.
04/03/2013, 12:49
Stefano Amadio