IL RE DEL MOSTO - La vita di Giacomo Bologna
Missione mancata. “Il Re del Mosto - Ovvero l'Uomo che inventò la Barbera” sembra nato dal genuino entusiasmo nei confronti di un personaggio, Giacomo Bologna, che accomuna i tanti che l’hanno conosciuto (e sono protagonisti delle numerose interviste raccolte) e chi l’ha scoperto e lo vuole raccontare per immagini. Ma
se l’affetto e il rispetto per la persona sono perfettamente percepibili, la presunta “evidenza dei fatti” ha portato a semplificare troppo il contenuto della narrazione, portando lo spettatore (a corto di elementi veri) a non capire – e quindi a non condividere – la “regalità del Re”.
Solo dopo le numerose testimonianze di amici che raccontano perlopiù episodi camerateschi, conviviali, sottolineando anche con emozione il genio e la sregolatezza del “Re”, si scopre, grazie a un breve accenno, che
Giacomo Bologna è stato “l’Uomo che inventò il Barbera” del titolo. A questo punto, se il lungo preambolo ha l’intento di creare un’aspettativa e quindi un climax, quando questo si raggiunge svelando l’importanza del ruolo giocato dal protagonista nella storia del vino e del Barbera in particolare, l’attesa resta delusa, perché manca completamente l’approfondimento.
Tra le tante – e sostanzialmente ripetitive – testimonianze spiccano, insieme alle esperienze personali della moglie del “Re”, soprattutto le riflessioni di
Bruno Lauzi che regala, accasciato su una poltrona in pelle quasi arancio, frammenti di pensiero brillante e di personale filosofia.
Un documentario che
sicuramente conforterà i ricordi di chi l’ha conosciuto (le interviste sono intercalate da filmati e fotografie di Giacomo Bologna) lasciando gli estranei sempre più estranei.
16/03/2013, 10:21
Sara Galignano