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Al Centro Interculturale di Torino una
serata di "Musica, Cinema e Cibo"


Al Centro Interculturale di Torino una serata di
Martedì 19 marzo 2013 alle ore 18.00 presso la sala conferenze “Giovani di Utoya” del Centro Interculturale della Città di Torino, in Corso Taranto 160, è in programma un incontro con proiezioni ad ingresso libero dedicato al cibo come forma di scambio tra differenti culture.

Nel corso dell'appuntamento verranno proiettati video e documentari realizzati da alcuni partecipanti alla prima edizione di Lavori in corto, su tematiche interculturali e del cibo. La prima edizione di Lavori in corto, concorso cinematografico sul tema del lavoro come mezzo di inserimento sociale promosso dall'Associazione Museo Nazionale del Cinema (AMNC) e dall'Associazione Riccardo Braghin, ha mostrato un'attenzione particolare al tema del cibo come legame tra culture differenti: dai colori delle bancarelle di Porta Palazzo ai sapori intensi di ristoranti etnici e non, il cibo parla la stessa lingua.

Si propone dunque la visione di quattro cortometraggi partecipanti alla prima edizione del concorso: Tajarin di Stefano Darchino e Giacomo Piumatti (cortometraggio vincitore), Torino multietnica Shall save the human race – Allen Ginsberg di Ambra Zambernardi, Kaffé Kirkuk e Io mi chiamo Fuad, entrambi di Laura Spina e Francesco Paini.

Si parlerà di cinema, cibo e intercultura insieme a Valentina D'Amelio (coordinatrice del Concorso Lavori in corto), Vittorio Sclaverani (Presidente AMNC) Ambra Zambernardi (regista e antropologa), Daniela Trebbi e Dario Benedetto (ideatori del progetto Gastronautiche dell'Associazione Torcigatti) e gli autori dei cortometraggi Stefano Darchino, Giacomo Piumatti, Laura Spina e Francesco Paini.

I film in programma:

Tajarin (2012, 9’) di Stefano Darchino e Giacomo Piumatti
Domenico viene assunto in un ristorante tipico piemontese il cui piatto forte sono (appunto) i tajarin. Scoprirà ben presto di essere l’unico italiano a lavorare in cucina. Tenterà quindi di farsi accettare da questa micro-comunità di romeni, in una situazione che pare un’integrazione al contrario...

Torino multietnica Shall save the human race – Allen Ginsberg (2010, 7') di Ambra Zambernardi
Le bancarelle di Porta Palazzo e il Balôn di Borgo Dora a Torino costituiscono il più grande mercato all’aperto d’Europa. San Salvario, invece, è il fulcro delle attività imprenditoriali delle comunità immigrate. Attraverso volti, citazioni e attività ordinarie di coloro che lì vivono quotidianamente, leggiamo il mercato (abusivo e non) come primo e più importante canale d’inserimento nel mondo del lavoro di nuovi e vecchi abitanti. Da questa immersione nel tessuto sociale dei due quartieri, il lavoro emerge così come il più nobile veicolo di inclusione sociale, in grado di aggirare lo "sportello informativo per l’immigrazione" e i canali istituzionali dedicati ai migranti, grazie alle innumerevoli risorse dell’ "internet dei poveri", contribuendo inoltre a sfumare il confine fra legalità e illegalità, fra autoctoni e stranieri, fra residenti e passanti, fra qui e altrove: perché "a Torino ognuno ha il suo pezzo di terra". Le citazioni raccolte sono state lasciate in lingua originale. Il titolo è un omaggio al poeta Allen Ginsberg.

Io mi chiamo Fuad (2011, 7’) di Laura Spina e Francesco Paini
Fuad dà da mangiare a centinaia di torinesi. É nato a Kirkuk, nel Kurdistan iracheno, e ha passato gli ultimi trent’anni in Italia. Il documentario testimonia la tenacia di un uomo che ha portato avanti un progetto scommettendo sulle proprie idee.

Kaffé Kirkuk (2012, 7') di Laura Spina e Francesco Paini
I clienti del ristorante curdo del centro di Torino si godono la pausa pranzo. Tra cucina, bar e sale si incontrano, per servirli, Italia, Kurdistan Iracheno e Romania. Tra un passaggio di vassoio e la presa di un’ordinazione, in una danza all’ultima cucchiaiata.

INFO:
Centro Interculturale
Corso Taranto, 160, 10154 - Torino
tel. 011.4429700 fax. 011.4429729
[email protected]

14/03/2013, 11:52