UN GIORNO DEVI ANDARE - Il regista e l'idea del suo film
"Mi interessava fare un film che fosse un’occasione di viaggio al fianco di Augusta con sfaccettature diverse".
Giorgio Diritti torna al cinema con un’opera contraddittoria, spirituale, piena di grazia e decisamente femminile.
Come nel precedente film, il messaggio è affidato alle donne perché la donna, secondo quanto afferma il regista, rappresenta la tutela della vita e una terapia: un naturale accoglimento.
Lo sguardo femminile, in questa pellicola, è quello di
Jasmine Trinca nel ruolo di Augusta: una giovane donna italiana che sceglie di rifugiarsi nel cuore della foresta amazzonica e nelle favelas brasiliane per ritrovare la sua serenità interiore. Augusta, come l’ha descritta la stessa attrice, è una donna che va via dalle proprie certezze, da una storia e da un dolore. "È un film-ha dichiarato Jasmine Trinca- che ho trovato femminile, come lo sono la capacità di rigenerarsi e la maternità, che qui ha un valore simbolico".
Al centro della pellicola ci sono il tema del viaggio e della comunità: elementi che connotano le opere di Diritti. "In questa, decisivi sono anche il valore della preghiera, che equivale a riconoscere il generale valore della vita, e l’integrazione totale con i luoghi filmati, ascoltati con occhi spalancati".
“Un giorno devi andare” ha incontrato molte difficoltà da un punto di vista produttivo: definito dai produttori complicato per la scelta di luoghi difficili da raggiungere, nonostante poi il grande successo avuto al
Sundance Film Festival. E da questo punto di vista rappresenta un prototipo rivolto prevalentemente ad un pubblico che apprezza il cinema di immagine.
26/03/2013, 08:58
Alessandra Alfonsi