Fondazione Fare Cinema
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CROWDFUNDING - "L'oro dei folli", fondi ottenuti


Conclusa positivamente l'esperienza di finanziamento dal basso di Elena Viglino


CROWDFUNDING -
Il documentario "L'Oro dei Folli" di Elena Vigliano vuol raccontare genesi e caratteristiche dello Scec, il buono distribuito dall'Associazione Arcipelago Scec. Vuol raccontare e racconterà, perché la regista ha ottenuto i fondi per iniziare le riprese grazie a una vincente campagna di finanziamenti dal basso, di crowdfunding, realizzata sul portale Starteed.

Come nasce l'idea?
Sto dietro al progetto del documentario sullo Scec da ormai qualche anno: mi affascina il punto di vista completamente nuovo sull'economia che ho conosciuto grazie ad Arcipelago Scec. In più considero il fatto di mettere in discussione il concetto stesso di denaro un ottimo spunto di riflessione, soprattutto in questo momento storico in cui molte persone si sentono soffocate dalla sua mancanza.
Tuttavia non sono riuscita a trasmettere il mio stesso entusiasmo per questo tema alle case di produzione alle quali ho presentato il progetto del documentario, così ho provato a mettere alla prova me stessa e la mia idea chiedendo un parere direttamente ai potenziali spettatori.

Qual è stato il percorso affrontato per il crowdfunding?
La piattaforma che ho scelto per la campagna di crowdfunding si chiama Starteed e funziona con la modalità “tutto o niente”: il mio obiettivo era di 7.500€ e se non l'avessi raggiunto entro 60 giorni, tutte le donazioni sarebbero andate perse (la piattaforma registra una prenotazione di pagamento, ma il pagamento parte solo alla fine della campagna se l'obiettivo viene raggiunto).
Penso che questo meccanismo sia molto importante per tre motivi: dimostra quanto chi lo propone creda nel progetto, garantisce che il progetto possa essere portato a termine nel modo adeguato, stimola i sostenitori a muoversi verso l'obiettivo insieme a chi propone il progetto.
I giorni della campagna sono stati carichi di emozioni perché per me si è trattato di mettermi in gioco in prima persona. Penso che il fatto di creare un contatto il più possibile diretto con le persone alle quali ci si rivolge sia la chiave per la buona riuscita di una campagna di crowdfunding. Certo, bisogna avere molto tempo da dedicarvi: non è pensabile di pubblicare semplicemente il progetto e pensare che le donazioni arrivino da sole. Per questo motivo mi sono avvalsa dell'aiuto di Giuseppe di Giacomo che aveva già portato a termine altre campagne di successo. Quando le donazioni hanno iniziato ad arrivare è stato molto emozionante perché sentivo che la gente mi stava offrendo non solo aiuto ma soprattutto fiducia.

Come avete promosso il vostro progetto?
Durante i due mesi di campagna abbiamo cercato di far conoscere “L'Oro dei Folli” in tutti i contesti dove pensavamo che ci potesse essere interesse: festival cinematografici, associazioni culturali, stampa.
L'onda del crowdfunding è stata contagiosa anche per i collaboratori che stanno lavorando con me alle riprese e che sono venuti a conoscenza del documentario proprio grazie alla campagna: Stefano Giovannini, che sta facendo da assistente alla regia e Giulia Scintu, che sta curando la fotografia.
Al momento siamo circa a metà della lavorazione: siamo stati a Napoli, città che ha dato i natali allo Scec, e a Roma, dove la moneta ha ottenuto il patrocinio del IV Municipio.
I soldi che ho raccolto grazie al crowdfunding serviranno a malapena per coprire le spese vive di realizzazione, ma confido nel fatto che questo progetto abbia le potenzialità per farsi conoscere e coinvolgere altre persone, con le quali magari pianificane la distribuzione.

31/03/2013, 11:10

Carlo Griseri