Maurizio Lombardi vince la seconda edizione di "Florence For Fringe"
Sarà lo spettacolo teatrale “
Pugni di zolfo” scritto, diretto e interpretato da
Maurizio Lombardi, attore nato a Firenze, regista e autore, a volare al
66/o Fringe Festival di Edimburgo, dal 2 al 26 agosto nell’omonima città scozzese, quale vincitore della seconda edizione del
Florence For Fringe, il concorso - nato nel capoluogo toscano - che porta una compagnia italiana al festival più importante di arti performative al mondo. La pièce teatrale di Lombardi si è aggiudicata il podio tra oltre 20 progetti pervenuti da tutta Italia e selezionati da una giuria composta da professionisti del settore. Lo spettacolo sarà messo in scena in lingua inglese tutti i giorni (25) durante il festival scozzese.
In italiano sarà messo in scena al Teatro della Pergola, lunedì 22 aprile alle ore 21,15.
Il concorso
Florence for Fringe è un progetto ideato dall’associazione Cultcube con il patrocinio del Comune di Firenze e dell’Istituto Italiano di Cultura a Edimburgo, in collaborazione con la Fondazione Teatro della Pergola.
Lo spettacolo è stato tradotto in inglese (al Fringe, infatti, il titolo sarà “
Fists of sulphur”) dallo stesso attore. E’ un monologo sulla tragica vicenda delle zolfatare siciliane di inizio Novecento, sulla storia dell’infanzia di un pugile, tra sogni, paure e giochi per sfuggire alla morte e alla discesa nell’inferno della zolfara. Qui i “carusi”, bambini di sette-otto anni, si spezzano la schiena per portare in superficie lo zolfo, la nuova ricchezza della Sicilia. Il testo trae spunto da un componimento del grande poeta siciliano Ignazio Buttitta (1899 – 1997), intitolato “
A li matri de li carusi”, un'accusa rivolta alle madri di questi figli mandati sotto terra, privati della luce del sole e di un'infanzia vera.
La scena, scarna, viene riempita dall'attore
Maurizio Lombardi, artista versatile, che qui interpreta più personaggi, in uno spettacolo che usa il corpo quale strumento narrativo.
La partecipazione al
Fringe Festival e la necessità di proporre l’opera in lingua inglese, hanno dato all’attore la possibilità di adattare la drammaturgia e lavorare sul personaggio, Vito, che con il suo inglese “sporcato” di siciliano, aggiunge al suo bagaglio di pugile e caruso, anche quello di emigrante.
10/04/2013, 12:36