SGUARDI SUL REALE 3 - Intervista a Tommaso Orbi
Quale è l’obiettivo e la storia di Sguardi sul Reale?
Tommaso Orbi: Qualche anno fa una serie di esperienze casuali e non, fuori dal territorio del Valdarno, mi hanno fatto conoscere più in profondità e vivere il mondo del documentario come il modo di vedere e di raccontare la realtà. Sentivo che il documentario poteva essere il linguaggio audiovisivo migliore per parlare alle persone, condividendo con esse l'esperienza della contemporaneaità, come luogo di sperimentazione e ricerca, forse più di quanto non lo sia il cinema italiano di finzione. Ho deciso, infine, di portare queste esperienze nel territorio del Valdarno, nel mio territorio, nella mia terra. Da allora abbiamo sviluppato molti progetti legati al documentario: laboratori, produzioni e questo festival.
Il festival si inserisce in un percorso più ampio, all'interno del racconto della realtà, dove le persone possano trovare opere che molto probabilmente non hanno mai visto e che quasi sicuramente non vedranno mai in questo territorio, perché certi film purtroppo non passano nelle sale, ma solo nei festival di cinema, come per esempio il Festival dei Popoli, il Torino Film Festival, il Bellaria Film Festival e altri.
Spero per questo che molte persone vengano a scoprire che i documentari, certi documentari sono dei veri e propri film, che possono emozionare tanto quanto le opere di finzione se non di più, che possono addirittura divertire, altre volte, come è successo nel corso dell'edizione dell'anno scorso, sbalordire.
Come sarà articolata la terza edizione?
Tommaso Orbi: Il programma è molto ricco di opere e di incontri con giovani autori e altri più affermati ed anche con vere e proprie figure storiche del cinema e del documentario. Si inizia con "
Gipi", il fumettista, con un film ironico e graffiante, per arrivare a due esperienze bellissime di racconto della realtà attraverso la vita dei due protagonisti di "
Le libraire de Belfast" di
Alessandra Celesia, vincitore dell'ultima edizione del Festival dei Popoli e "
SMS - Save my soul" di
Piergiorgio Curzi. Il venerdì renderemo omaggio a una grande donna del cinema italiano, del documentario,
Cecilia Mangini, che sarà presente alla serata. Un appuntamento più unico che raro questo, come quello dell'incontro con un’altra grande figura del cinema indipendente italiano,
Silvano Agosti, che terrà un seminario emozionante e di forte impatto dal titolo "
dall'impotenza alla creatività", alla fine del quale proietterà alcuni estratti di "
D'Amore si Vive". Il sabato sera è la volta di
Bobo Rondelli, con un documentario su di lui girato da Virzì. Bobo sarà con noi e ci regalerà delle belle sorprese. La domenica è dedicata alla memoria, all'archivio della memoria, con proiezioni pomeridiane di lavori legati alla toscana e in particolare ad Arezzo e il Casentino e al Valdarno. Proiezioni di opere preziose custodite negli archivi del Cred, fino a un lavoro realizzato quest'anno su
Dante Priore e un documentario di alcuni ragazzi del territorio, reduci da un’importante vittoria al
La Web Fest di Los Angeles con la web serie “
Hydra”. Altre perle rare la sera nell'omaggio a Fellini con
Tatti Sanguineti e un documentario molto intenso di
Luca Magi ispirato a un trattamento di Fellini "
In vaggio con Anita". Durante tutto il festival si svolgerà, inoltre, un laboratorio dal titolo "
Sguardi sul reale" finalizzato alla documentazione dell'evento. Insomma, un festival ricchissimo dedicato allo sguardo sulla realtà, al documentario italiano, ad esperienze lavorative e umane di grande intensità e coraggio, all'amore per il cinema e per i vissuti che ci regala.
Cecilia Mangini e Silvano Agosti, due nomi importanti per il festival...
Tommaso Orbi: Già quando organizzavamo la seconda edizione di “
Sguardi sul reale” si era pensato a un omaggio a
Cecilia Mangini. Tuttavia sentivamo che non era ancora il momento adatto, un po’ perché volevamo ricordare De Seta da poco scomparso e un po’ perché temevamo la risposta del pubblico. Quando si organizzano eventi di questo tipo, in un territorio di provincia come il Valdarno, è bene porsi il problema della risposta della gente, elemento fondamentale per la buona riuscita di una manifestazione, in quanto momento di resitituzione dell'offerta culturale. Di
Cecilia Mangini resto sempre impressionato dalla sua forza espressiva che non "cede al tempo" e dalla libertà di sguardo con la quale ha raccontato e racconta ancora oggi tante facce più o meno nascoste dell'Italia.
Su
Silvano Agosti dirò ancora meno, perchè lui è una persona da incontrare più che da descrivere. “
D’Amore si Vive” è stato uno di quei film che ha segnato il mio percorso professionale, un punto di non ritorno. Chiamarlo a “
Sguardi sul Reale” è soprattutto un gesto di gratitudine e d’amore, non potrei usare altre parole. E poi in questo festival, se leggete bene tra le righe del programma, vi renderete conto che sono presenti degli argomenti che lo percorrono, dei fili che legano gli appuntamenti: si parla di amore, legami, relazione, coraggio e smarrimento. Insomma si parla dell’uomo e uno come
Silvano Agosti era necessario per questo viaggio.
Tra le sezioni della manifestazione c'è anche un focus sulla Toscana. Ce ne puoi parlare meglio?
Tommaso Orbi: Il focus sulla Toscana è un momento fondamentale del festival, perché risponde alla volontà di portare avanti un lavoro sul territorio di ricerca, raccolta e tutela di materiali audiovisivi pubblici e privati. Questa è una terra ricca di realtà interessanti che operano nel settore dell'audiovisivo. Anche quest’anno abbiamo coinvolto il Cred – Banca della Memoria del Casentino, con due documentari sull’Ospedale Psichiatrico di Arezzo, uno antecedente e l’altro successivo alla legge Basaglia. Inoltre. proietteremo un piccolo cortometraggio su un poeta di ottava rima,
Angelino Magni. Rispetto alla scorsa edizione, quest’anno abbiamo cercato di coinvolgere anche realtà valdarnesi, soprattutto giovani. Infatti, sempre nel giorno dedicato all’archivio della memoria, presenteremo anche alcune opere contemporanee, come "
Italia Sì/Italia No", realizzato nel 2012 dai ragazzi di Blanket sulla opportunità o meno di rimanere nel nostro paese o fuggire, viste le condizioni sociali economiche e culturali odierne. Inoltre proietteremo un nostro lavoro, un omaggio a un’importante figura di storico, ricercatore e custode delle tradizione popolari del Valdarno e delle zone limitrofe,
Dante Priore.
13/04/2013, 18:29
Simone Pinchiorri