Festival del Cinema Città di Spello e dei Borghi Umbri
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A Firenze la rassegna "Ciak sul Lavoro"


A Firenze la rassegna
Organizzata da Filcams Cgil Firenze e Associazione Anemic, in collaborazione con Fondazione Stensen e Mediateca regionale, e il patrocinio della Provincia di Firenze, ritorna per la nona volta la rassegna “Ciak sul Lavoro”, panoramica molto attuale e sfaccettata sulle proiezioni e i trattamenti che il cinema opera intorno a un tema così scottante e lacerante come quello legato all’occupazione e/o disoccupazione. Che vuol dire anche crisi economica, disagio sociale, impoverimento culturale, deriva autoritaria, precariato esistenziale, fenomeno immigrazione.

La carrellata 2013 cerca di tenere conto di questo variegato universo, tragico e contraddittorio. Usa le armi della finzione e il grimaldello del documentario. Immagini, in una sorta di montaggio alternato, che sottolineano, da vari punti di vista e con tecniche diverse di ripresa, la complessità del probema, la ricchezza dei contenuti e il pluralismo delle inquadrature che la lente critica del cinema può intercettare e commentare. Sostenute ogni volta dalle testimonianze dirette dei rispettivi autori chiamati, dialetticamente, a incontrare il pubblico in sala.

Sette i titoli in programma allo Stensen dal 15 al 27 maggio. Sono quattro le fiction propriamente dette.

"Acciaio" di Stefano Mordini (2012), la Toscana, la crisi della Lucchini, Piombino, l’Elba, due ragazze e il loro inquieto, tenace romanzo di formazione (il 15 maggio).

"Workers" di Lorenzo Vignolo (2012), cosa non si fa per tirare su due lire, i toni agrodolci della classica commmedia all’italiana al servizio della imperante disoccupazione (e creatività) giovanile (il 16 maggio).

"Cosimo e Nicole" di Francesco Amato (2012), Genova G8, amore a prima vista, vagabondaggi e scoperte di un altro mondo, lavoro e sentimenti, protagonista Riccardo Scamarcio anche lui atteso a Firenze reduce da Cannes (il 24 maggio).

"Sta per piovere" di Haider Rashid (2012), il diritto di nascere e di sentirsi italiano, i meandri di una burocrazia ottusa, le scelte di una vita di fronte al dibattito mai così attuale dello “ius soli” (il 27 maggio).

Scorrono poi due esempi, fra i più puntuali e esplosivi, di documentario civile impegnato sul fronte dei diritti, l’ambiente, la società civile, il lavoro, entrambi e non a caso diretti da cineaste.

L’inedito "Nadea e Sveta" di Maura Delpero (2012), la vita delle badanti oggi in Italia, la patria lontana, la solitudine, la solidarietà, le lacerazioni, l’universo emozionale di un mondo che temiamo di portare allo scoperto (il 17) e "La svolta. Donne contro l’Ilva" di Valentina D’Amico (2010), un lavoro su quel mostro dello “sviluppo” industriale del nostro paese che fu Italsider di Taranto, una città espropriata, l’ambiente malato, morte e dolore, la sofferenza di chi non vuole arrendersi (il 20 maggio).

Conclude la rassegna "La nave dolce" di Daniele Vicari (2012), un lavoro di immersione emersione della nostrra memoria e del nostro immagianrio del 900, immagini straordinarie d’archivio alternate a testimonianze dal vivo di chi c’era su quella nave che dall’Albania arrivò a Bari come un girone dantesco l’8 agosto 1991 (il 22 maggio).

13/05/2013, 16:26