Note di regia di "Prospekt Lenina"
C'è una premessa da fare a tutto quello che ho documentato in Russia: gli abitanti non sanno o non vogliono sapere (o fanno finta di non sapere) che sono stati culturalmente, ideologicamente e socialmente padroni incontrastati per cinquanta anni di metà del mondo.
La difficoltà che c'è stata nell'approcciare il tema del passato della Russia con Andrei, il ragazzo di ventidue anni, ne è la prova: non vuole sbilanciarsi su giudizi o pareri personali riguardanti la società sovietica, ma sa benissimo di cosa si tratta e sia nei suoi discorsi personali che nella visione di ciò che lo circonda, sa che quello è ancora comunismo. E' infine unanime il coro che considera Putin come unica via per tenere in mano una nazione così vasta e ciò che ne risulta è che prima l'uomo era il partito (quindi di tutti), ora l'uomo ha il partito (quindi solo per lui). L'unica voce ‘dissidente’ che ho ascoltato mi ha detto: nessuno capisce che non ci vuole un uomo forte, ci vuole un governo forte. Ma la telecamera era spenta.
Mirco Marmiroli