ISABELLA RAGONESE - Straordinaria interpretazione a teatro
È
un testo duro e uno spettacolo molto articolato quello messo in scena da Fabrizio Arcuri, la trasposizione (con diverse variazioni sceniche) del britannico
"Taking care of baby" di Dennis Kelly. Un dramma che si muove intorno alla morte di due bambini, decessi di cui viene accusata la madre e che finiscono al centro di un caso nazionale di cui media e politica si impossessano senza alcuna remora.
Protagonista sulla scena (insieme a Matteo Angius, Francesco Bonomo, Pieraldo Girotto, Francesca Mazza e Sandra Soncini) è
Isabella Ragonese, nel ruolo complesso di Donna, giovane madre (forse) assassina. Un'interpretazione resa ancora più ardua e "partecipata" dalla scelta di Arcuri di inscenare un finto documentario per il quale Donna è ripresa quasi sempre in primissimo piano. Isabella Ragonese non è sul palco, per gran parte delle due ore di spettacolo, ma seduta in platea con una telecamera a distanza ravvicinatissima, e il suo viso viene ripreso e proiettato su un grande schermo. Un esperimento di "cinema dal vivo", una scelta che valorizza la grande gamma espressiva dell'attrice palermitana, straordinaria nella resa glaciale di un personaggio controverso e non stereotipato.
"In ogni paese sono successi episodi come quello raccontato nello spettacolo - ha detto la stessa attrice nel corso di un incontro con gli studenti del DAMS - ma
per preparare il ruolo non ho cercato di documentarmi troppo. È molto interessante affrontare il teatro britannico, nei loro copioni non scrivono mai didascalie, non ci sono indicazioni di regia ma il testo è molto forte, e l'attore è molto aiutato da tutto ciò. Ho più volte dichiarato che
il mio programma tv preferito è "Un giorno in pretura", ho una sorta di passione per i processi, probabilmente per il fatto che li trovo - da attrice - delle interessanti messe in scena, sono importanti da studiare. Questo testo non è una Medea contemporanea, come spesso viene definito: sono sempre rimasta molto colpita nelle interviste a donne che avevano ucciso i loro figli dalla freddezza che manifestano tutte nel raccontare quei delitti, e la mia Donna (che oltretutto si professa innocente) le racconta come se tutto fosse accaduto a un'altra persona,
non c'è niente di melodrammatico, il racconto è molto freddo".
25/05/2013, 08:00
Carlo Griseri