MATERIA OSCURA - Se l’immagine reale diventa ipnotica
Per "
Materia Oscura" i documentaristi
Massimo D’Anolfi e
Martina Parenti approdano nel Poligono Sperimentale del Salto di Quirra, un luogo della Sardegna notoriamente utilizzato a scopi militari per testare e far brillare testate missilistiche ad alto potenziale inquinante.
Il film mostra le conseguenze che le esplosioni hanno portato sulla popolazione del territorio, vittime di gravi malattie quali linfomi e leucemie, a causa del torio presente nella zona del Poligono, sequestrata nel 2011. Anche i bambini nascono con malformazioni e non si conoscono le conseguenze a lungo termine di questo disastro ambientale.
L'opera di D'Anolfi e Parenti è abilmente costruita sul suono e sull’immagine, senza ricorrere ad interviste o ad interventi fuori campo. Parlano splendidamente le immagini, il vento, i tuoni, gli elicotteri in lontananza, un “tappeto sonoro/visivo” avvolgente ed ipnotico.
La macchina da presa, sempre fissa a cavalletto, riprende con rigore e con un'impeccabile fotografia il respiro del luogo, le atmosfere, i cambi di luce e di ambiente. Affascina e coinvolge la mappatura della natura, la ricerca di un’ immagine che sia cinematografica, lontana dal semplice reportage tv di denuncia.
La storia del Poligono è poi raccontata in un alternarsi di impressionanti immagini di archivio degli esperimenti missilistici e lo spettatore viene herzoghianamente rapito da una vera e propria mistica del reale.
Splendido il piano sequenza finale della ruspa che ci viene incontro, veloce, in una strada ventosa di quel territorio avvelenato. Sembra quasi un dinosauro impazzito che potrebbe da un momento all’altro schiantarsi contro noi spettatori, come una novella locomotiva dei Lumière.
30/05/2013, 19:00
Duccio Ricciardelli