GOD SAVE THE GREEN - Un atto d'amore per la terra
Il documentario racconta sette ambienti nei quali l’uomo è riuscito a riappropriarsi del territorio e della terra per coltivare. Sono gli spazi di verde necessario rubati alla metropoli. "
God Save the Green" è un viaggio nelle periferie di Berlino, Nairobi, Teresina, Torino, Bologna, Londra, Casablanca per comprendere che anche nel cemento e nella metropoli si può trovare lo spazio giusto per ritrovare la natura. Con uno stile molto accattivante, accompagnato dalla musica di
Massimo Zamboni e dalla voce recitante di
Angela Baraldi, "
God save the green" può essere inserito nel genere dei documentari sulla coscienza ambientale e sugli stili di vita alternativi/eco solidali.
Il film di
Michele Mellara ed
Alessandro Rossi è un atto di amore per quella cosa che ogni giorno calpestiamo e che non apprezziamo abbastanza: la terra. La struttura narrativa del documentario presenta una sequenza di vari personaggi ripresi ed intervistati in diverse parti del mondo, uniti dall’attività di coltivazione in spazi urbani. Il ritmo del film è rallentato da un’ eccessiva presenza di interviste e forse da una sovrabbondanza di personaggi e di pratiche di coltivazione. Si ha come l’impressione che nessuna delle soluzioni di coltivazione poste nel film venga approfondita e guardata con attenzione ma che venga solo sfiorata in piccoli capitoli a se stanti. Il tema della coltivazione in spazi alternativi non è del resto nuovo per il documentario ed è stato già affrontato in autoproduzione con prove filmiche molto più curate ed attente ad argomenti tecnico scientifici. La voce fuori campo della Baraldi teatralizza dei testi spesso banali e scontati, cercando di fare da collante tra storie un po’ deboli dal punto di vista cinematografico e visivo.
01/06/2013, 17:20
Duccio Ricciardelli