LAST CALL - "Ultima chiamata" per il genere umano
Era il 1972 quando su iniziativa del torinese
Aurelio Peccei venne pubblicato un saggio che cambiò la natura del dibattito sul futuro dell'umanità: "I limiti dello sviluppo", firmato da Donella H. Meadows, Dennis L. Meadows, Jorgen Randers e William W. Behrens III, generò dibattiti e accese discussioni che proseguono ancor oggi, quando le teorie promosse dagli allora giovani studiosi (l'età media degli autori era 26.5 anni) si stanno drammaticamente sempre più confermando reali.
"Last Call - Ultima Chiamata" di Enrico Cerasuolo racconta quella storia, incontra oggi i protagonisti di quel periodo e aggiorna le loro risposte: se 40 anni fa sarebbe bastato agire leggermente su abitudini e consumi per limitarne l'impatto, oggi dopo decenni di corsa al rialzo costante le decisioni andrebbero prese in modo più drastico e immediato. Ma nessuno pare intenzionato a farlo, persone e politica (e capitalismo) ragionano a breve periodo, quindi a nessuno interessa agire... eppure intorno a noi i cambiamenti climatici, la diminuzione delle risorse e altre questioni sono già realtà.
"Un tempo si diceva di agire per il bene di figli e nipoti, oggi anche egoisticamente invece dobbiamo pensare di agire perché il nostro mondo sta cambiando", ha detto
Luca Mercalli, consulente scientifico dell'operazione, nella fase di presentazione del film alla prima mondiale, a Cinemambiente 2013. Proprio al festival torinese nacque l'idea del progetto nel 2007, e sei anni dopo quel progetto è concluso e pronto ad essere distribuito nei festival e dalle tv di mezzo mondo.
"Ultima Chiamata" è un lavoro denso, ben girato, arricchito da trovate visuali interessanti, che offre un quadro completo della situazione. Tante le interviste,
notevoli i materiali d'archivio recuperati e prezioso l'aggiornamento dello "stato delle cose" per il nostro pianeta: tempo da perdere sembra non essercene più, nella speranza che questa "ultima chiamata" abbia delle risposte.
02/06/2013, 08:30
Carlo Griseri