Note di regia di "Tulpa - Perdizioni mortali"
Con Tulpa- Perdizioni Mortali volevo ritornare alle atmosfere dense, violentissime e sexy del Giallo italiano degli anni ‘70-‘80, che tanto ho amato. Ci tengo a precisare la parola Giallo, visto che non vorrei che il mio film venisse confuso con un thriller, genere di cui invece non sono particolarmente appassionato, principalmente perchè troppo serioso e pieno di indagini di polizia, che mi annoiano mortalmente. Nel Giallo la realtà è spesso deformata e al limite del paradosso, gli omicidi assumono forme eccessive e pittoriche , guanti di pelle nera si muovono sinistri nell'ombra, i colori esplodono, ci sono sprazzi di ironia che emergono improvvisi da situazioni gravi (Tarantino ha inserito questa caratteristica in molti dei suoi film), le belle donne si muovono sensuali accendendo i desideri più nascosti e a volte trame occulte e sovrannaturali finiscono per intrecciarsi con la realtà.
Realizzare un film del genere è stato difficilissimo per me, perchè gli elementi in campo sono numerosi e andavano dosati con accuratezza ma anche con un pizzico di sana follia.
Mi sono ispirato ai capolavori del passato ma cercando sempre di attualizzare il tutto e soprattutto di conferire a TULPA un tocco personale che mi rappresentasse appieno.
Federico Zampaglione