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L'AngOLO StraNieRO - "Holy Motors" di Leo Carax


Il bad boy francese torna al cinema dopo tredici anni tra progetti incompiuti ed occasioni mancate.


L'AngOLO StraNieRO -
Quando Cocteau ha dichiarato, “un film diventerà solo un arte quando i suoi materiali saranno economici, come carta e matita”, doveva avere Leo Carax in mente. Con il suo ultimo film, "Holy Motors", il bad boy francese torna al cinema dopo tredici anni tra progetti incompiuti ed occasioni mancate.

Un viaggio visionario ed enigmatico, per le strade di Parigi, lungo 24 ore nella vita del camaleontico Mr. Oscar (Denis Lavant, attore feticcio di Carax ). Una sorta di avatar in una limousine bianca, che nel corso delle sue varie missioni, accompagnato solo da Celine, una donna si trasforma in vecchia mendicante, importante dirigente, assassino, creatura mostruosa, padre di famiglia, e molto altro ancora.

Così Mister Oscar mette in scena delle parti criptiche, immedesimandosi completamente in ciascuna di esse. Ma perché? Dove finisce la finzione e inizia la vita reale? Dov’è la sua casa? La sua famiglia? Il film non ha alcuna intenzione di rispondere a questi interrogativi, allo spettatore è concesso solo di sapere il motivo che spinge il protagonista a cambiare identità, la ricerca della bellezza del gesto. Ultima forma di ribellione dell’uomo, ormai schiavo di un mondo sempre più virtuale e dominato da un potere invisibile.

Carax fonde in un unico film tutto quello che si può desiderare vedere a cinema, sesso in motion capture, una parata musicale attraverso una cattedrale, il classico incontro tra bellezza e follia, limousine parlanti, allusioni al cinema muto, per finire con le scimmie. Una carrellata di riferimenti cinematografici, un labirinto anche i cinefili più attenti, per contemplare ciò che il cinema è stato, quando il pubblico non era ancora assuefatto agli effetti speciali.

12/06/2013, 19:54

Monica Straniero