CORPO DOCENTE - In viaggio fra i banchi di scuola

Corpi e parole, gli uni reali e visibili, le altre immateriali.
"Corpo docente" di Diego Ulderico Venezia si compone della relazione tra questi elementi, in un gioco sottile di rimandi: il sonoro è costituito dalle parole di alcuni giovanissimi insegnanti, di cui ascoltiamo pezzi di interviste sul tema del proprio mestiere, mentre a fare contrasto scorrono sullo schermo immagini silenti di scuole italiane, scorci di interni, di esterni.

In sostanza un doc che poteva essere impostato nella maniera più tradizionale, magari televisiva, con interviste sul tema dell'insegnamento, risulta invece un lavoro che spinge lo spettatore a riflettere più profondamente, provocando e creando un'addizione di senso, stabilendo insospettate connessioni.

Alle immagini degli edifici scolastici si alternano anche movimenti coreografici, non propriamente danza, ma piuttosto espressione corporea: un piccolo gruppo di giovani donne viene filmato in un interno, intente a svolgere evoluzioni misurate e pregne di significato.
Scene di espressioni corporee che lungi dall'essere superflue o accessorie, si abbinano perfettamente al parlato,rappresentando quasi un preciso contrappunto, stabilendo relazioni, stridenti o armoniche che siano.

Alcune interviste passano su un semplice sfondo nero per lunghi secondi, cosa che non solo non disturba, ma rende più particolare l'ascolto, mentre i volti dei giovanissimi docenti si intravedono solo per qualche istante verso la fine del film.

"Corpo docente" si basa quindi su un'idea semplice ma valida, a partire dal gioco di parole del titolo, e su una sua linea che mantiene con coerenza, nel suo approccio coraggioso. Linea che dimostra come sia possibile a volte fare documentazione in un modo non piattamente banale, distante dalle impostazioni giornalistiche o televisive di tanto documentario italiano.