LE STANZE APERTE - Nelle carceri, tra realtà e finzione
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Le stanze aperte" di Maurizio e Francesco Giordano, si presenta come un viaggio nell'esistenza carceraria dell'OPG Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Napoli, realizzata attraverso parti documentarie e altre messe in scena a soggetto.
La parte "costruita" appare più debole, benché non priva di un suo particolare e obliquo fascino, mentre gli elementi puramente documentari sembrano più sbalzati, più potenti nella loro spoglia descrizione della realtà. Un doc certamente non convenzionale, che coraggiosamente dal punto di vista filmico e del linguaggio, tenta una strada alternativa al "tradizionale" film sulle carceri italiane.
Ma se la prova è solo parzialmente riuscita, occorre comunque sottolineare i meriti del lavoro, che nei momenti più alti assume un aspetto onirico, spiazzante, inaspettato, dovuto anche all'uso di musiche sinfoniche classiche, in rapporto a un contesto affatto armonico, e a un montaggio allucinato che ignora le regole canoniche.
Oltre al merito per la scelta del soggetto filmato, "Le stanze aperte" ha quello di non limitarsi a un approccio convenzionale, tentando con coraggio la strada del documentario alternativo.
24/09/2013, 09:00
Duccio Ricciardelli