banner970x250
banner430X45

LOCARNO 66 - Umorismo e risate "on the road"


LOCARNO 66 - Umorismo e  risate
"We’re the Millers" e "Les grandes ondes à l’ouest" sono entrambe commedie, la prima statunitense e la seconda svizzera, ed entrambe hanno fatto letteralmente esplodere Piazza Grande di risate.

Il demenziale road movie di Rowson Marshall Thurber mette in scena un incallito piccolo spacciatore quarantenne, simpatico ma imbranato e nei guai con il suo capo a cui deve una fortuna. Per continuare a vivere accetta di passare la frontiera messicana su un mobile home zeppo di marjiuana. Per avere qualche chance di riuscita si “crea” una famiglia posticcia a sua immagine e somiglianza: la finta moglie è una vicina di casa avvenente spogliarellista (Jennifer Ariston), il figlio è un timido adolescente suo conoscente, la figlia invece è una teenager senza famiglia.

L’eterogeneo e pittoresco e sbracato gruppo se passasse per una famiglia avrebbe più speranze di attraversare indisturbato la controllatissima frontiera. I guai però ci sono, e tanti, anche perché la droga viene sottratta ad un feroce trafficante messicano. I maldestri quattro, nello sforzo di essere una famiglia decente ed accettabile fanno continuamente gaffe e il rocambolesco viaggio si snoda in modo comico, paradossale in situazioni inverosimili che provocano risate a catena. Il tutto sopra le righe con il marchio del nonsense.

"We’are the Millers" è un lungometraggio di distensione che distrae, diverte fino ad un certo punto ma che si dimentica subito. Gli adulti della famiglia, David e Sara (Jason Sudeikis e Jennifer Aniston) sono i personaggi più in forma, gli adolescenti Kenny e Casey, invece vanno a corrente alternata.

Anche con Les grandes ondes à l’ouest del regista svizzero romando Lionel Baier si è on the road e si sorride e si ride, non per il nonsense situazionale, ma per i rapporti conflittuali tra due giornalisti della radio svizzero romanda in missione in Portogallo per realizzare un servizio sull’aiuto elvetico in questo paese.

Bob (Jean Stephane Bron), tecnico sulla soglia della pensione li accompagna a bordo del suo fedele e vecchio Combi VW . Al loro arrivo, tuttavia, niente va come previsto: tra Julie ( la splendida Valérie Donzelli) femminista rampante, amante del Direttore della Radio, e Cauvin (Michel Vouillermoz), lo scafato reporter di guerra che perde la memoria, la tensione è alle stelle e l’accordo latitante. E nulla può la buona volontà di Pelé (Francisco Belard), il giovane traduttore portoghese assoldarto sul posto, che non è stato mai in Francia, ma ha imparato il francese dai film di Pagnol.

La piccola scombinata troupe getta la spugna e prende la via del ritorno. Ma il vento della Storia guiderà il Combi VW nel cuore della rivoluzione dei Garofani.Così, involontariamente, i 4 diventano testimoni oculari della fine della dittatura nella notte tra il 24 e il 25 aprile del 1974 e dell’inizio della rivoluzione, acquistando anche una certa notorietà. I toni del lungometraggio sono quelli della commedia brillante anche con un momento in stile musical. La parte più riuscita e più coinvolgente è quella della magica notte della rivoluzione: gioia di vivere, libertà e anche sesso inebriano i giornalisti elvetici che si disinibiscono completamente e vivono all’unisono con i rivoluzionari portoghesi.

13/08/2013, 08:30

Augusto Orsi