VENEZIA 70 - ZORAN, IL MIO NIPOTE SCEMO al Lido
Dispiace sempre quando un film italiano non si dimostra all'altezza, ancor più quando si tratta di un'opera prima dalle premesse interessanti e dal cast di qualità come
"Zoran, il mio nipote scemo" di Matteo Oleotto con Giuseppe Battiston, Roberto Citran e Teco Celio.
Paolo è un orco, burbero e odioso personaggio che vive in un paesino del Friuli. Amareggiato perché la moglie lo ha lasciato per un altro, passa le giornate maltrattando il prossimo, bevendo oltre ogni dire (come molti personaggi del film) e cercando inutilmente di riportare a casa la ex. Un giorno muore una sua vecchia zia slovena, ma l'eredità consiste solo in un nipote sedicenne di cui ignorava l'esistenza, Zoran, che sembra scemo ma si rivela essere un asso nel tiro a bersaglio.
Troppo sopra le righe i personaggi, e ancor più le dinamiche, per riuscire nell'intento di far ridere e di coinvolgere con una storia che, è evidente, aveva l'obiettivo di strappare molte risate e anche di commuovere un po'. Non riesce in nessuno dei due compiti, con il bravo Battiston impegnato a districarsi con un copione che non lo aiuta: troppe volte le situazioni create fanno prevedere sviluppi convincenti ma vengono sprecate banalmente, telefonando la battuta o facendola aspettare troppo. L'effetto è un po' quello che si provava vedendo un'altra recente commedia italiana dalle ottime potenzialità, "Bar sport", in cui tutti si sforzavano di essere simpatici ma nessuno poi effettivamente ci riusciva.
02/09/2013, 19:13
Carlo Griseri