Alba Rohrwacher, note sul film "Con il fiato sospeso"


Alba Rohrwacher, note sul film
Far parte di questo film è stata un’avventura importante.
I pochi giorni di lavorazione sono stati intensi e anche commoventi. Credo la nostra piccola squadra abbia sposato il progetto perché ha capito quanto fosse importante INIZIARE a raccontare questa storia. Così il personaggio di Stella è esistito fin da subito, quasi una portavoce di chi non ha avuto la possibilità di denunciare. L’idea dell’intervista al personaggio un po' mi spaventava. Così con Costanza siamo andate piano, lavorando prima su un testo che via via si modificava, poi su sequenze girate in laboratorio e infine sulla spina dorsale del lavoro che si è rivelata essere proprio l’intervista.
Arrivate a quel famoso scoglio che era per me l’intervista, chiusi in un pezzettino di Teatro di Posa con una troupe di tre persone più l’attrice (!), ci siamo messi al lavoro. Costanza mi faceva le domande e io rispondevo seguendo un testo ormai stabilito ma che spesso cambiava se l’emozione che si creava lo richiedeva. C’era una strana sacralità in quel piccolo spazio, credo dovuta all’adesione di tutti noi a questa storia dolorosa. E dunque ogni pensiero, ogni scambio basato su una relazione profonda tra l’intervistatore (Costanza) e Stella (io), l’ho sentito via via sempre più necessario e sincero.

Alba Rohrwacher

05/09/2013, 09:40