Note di regia de "La voce di Berlinguer"
“Teho ed io abbiamo lavorato nello stesso modo sulla ‘low’ quality delle immagini e dell’audio dell’epoca: lui ha trasformato i sibili, il rumore di fondo, le scariche degli statici in design sonoro e in musica, io ho cercato delle immagini la cui grana e la cui espressività e fisiognomica, stilizzati da saturazioni di colore, sfocature, piccole aberrazioni ottiche, facessero respirare a pieni polmoni la totale differenza di un’epoca in cui la compresenza di corpi e sguardi in una piazza rendeva tutti ugualmente partecipi di un sogno. Nell' orizzonte contemporaneo in cui le tecniche del consenso sono ossessionate dalla ricerca del leader, e condizionate dalla smaterializzazione on line della comunicazione collettiva, abbiamo cercato di mostrare il significato di voce corpo e idee nel lavoro della politica in una figura della storia italiana come Enrico Berlinguer che, al contrario di quanto accade oggi, rendeva addirittura neutra e silenziosa la propria apparenza fisica. Anche se è proprio quest' ultima che emerge improvvisamente nel suoultimo discorso, a Padova, durante il quale Berlinguer accuserà il malessere che ne determinerà la morte. Sono pochi minuti, ma sono tra i più drammatici e indimenticabili della storia del nostro immaginario”.
Mario Sesti