VENEZIA 70 - Lettera del Presidente di Doc/it sul
Leone d'oro a Sacro GRA di Gianfranco Rosi
Sabato 7 settembre 2013 è stata una giornata storica. Un documentario, “Sacro GRA”, ha vinto il Leone d’Oro alla 70 Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia! Per di più il documentario di un regista italiano con alle spalle una produzione italiana. Epocale!
Inqualità di presidente di Doc/it, l’associazione dei documentaristi italiani, mi sembra doveroso congratularmi con Gianfranco Rosi, il regista del film, Marco Visalberghi, il produttore, il direttore della Mostra Alberto Barbera e la giuria presieduta da Bernardo Bertolucci.
Con Gianfranco Rosi per il bel film che ci ha regalato, con il quale è riuscito addirittura a “stupire” un maestro come Bertolucci. Con Marco Visalberghi per l’impegno profuso e il coraggio che ha avuto per riuscire a produrre un film del genere in Italia. Con Alberto Barbera per la scelta lungimirante e insolita di mettere in concorso due film documentari, riuscendo così a far sparire con magica semplicità una barriera che di fatto non esiste ma che spesso viene sbandierata, specialmente quando si tratta di finanziamenti: quella tra ilcinema di finzione e il cinema del reale. Con la giuria per aver premiato il film, abbracciando l’intuizione di Barbera e dando la possibilità a “Sacro GRA”di volare ancora più in alto con le ali del Leone d’oro. Con tutti quanti per aver evidenziato quanto il cinema documentario sia vitale e abbia la capacità non solo di raccontare la realtà, ma anche di trasporla in un linguaggio filmico “stupefacente”.
Purtroppo nel nostro paese il documentario non viene sostenuto. Sacro GRA è stato realizzato con il contributo di Rai Cinema, della Direzione Cinema del MiBAC, della Regione Lazio. E aveva addirittura un distributore prima del Festival. Anche questo è stupefacente! Difatti, chi lavora nel mondo del documentario sa quanto questo sia quasi casuale o comunque frutto di un impegno costato al produttore probabilmente qualche piccolo infarto e forse una pericolosa vicinanza ad una gloriosa bancarotta.
Auspico vivamente che dopo questa vittoria la televisione pubblica prenda maggiore atto della vitalità del documentario aumentando i piccoli budget a disposizione e dandogli maggiore spazio nella programmazione. Che il Ministero sia più attento nel finanziare i documentari, non solo come cortometraggi ma anche come lungometraggi, che i distributori siano un po’ più coraggiosi così come lo sono stati Barbera e la giuria presieduta da Bertolucci.
É da pochi mesi che ricopro la carica di presidente dell’associazione e vedendo le cose più dall’interno mi sto accorgendo che non è un problema legato solo aldocumentario. Purtroppo il cinema in generale è poco considerato nel nostro paese da ciò che da noi tutto controlla e tutto imbriglia, la politica. Questo è un appello alla politica, a partire dal Ministro Bray: il cinema (e nonfaccio distinzioni di genere) è un patrimonio del nostro paese, può tornare adessere un forte volano culturale e industriale, così come lo è stato inpassato. Non si tratta solo di mettere più soldi, ma di rendere il sistema più efficiente, creandone uno che promuova e sostenga gli autori e i produttori chevalgono e che non sia un’altra sacca di potere e denaro da gestire in maniera clientelare. Per questo la nostra associazione si sta battendo, ed è pronta adare il suo contributo dialogando con le istituzioni per suggerire soluzioni.
Infine, vorrei fare un appello al pubblico: correte a vedere Sacra GRA. Se il film avrà successo al botteghino, forse si riuscirà a dare un’altra sponda ai documentaristi aiutando bravi autori e bravi produttori a raccontare storie chealtri non raccontano. E che forse sono quelle che oggi vale più la pena vedere e ascoltare.
Gerardo Panichi – Presidente di Doc/it09/09/2013, 17:45