NOI, ZAGOR - Il personaggio diventa mito
Se il presente viene a mancare, le attenzioni si spostano sul passato. "
Noi, Zagor" il documentario che racconta la vita del fumetto italiano più longevo riesce a percorrere una strada che comincia nel 1961 e che lungo il suo percorso è riuscita ad attrarre, fino ad oggi, migliaia di fan. Passato e presente dunque, per Zagor e Cico i due personaggi di un fumetto entrato nella nostra cultura collettiva.
Zagor nasce dalla penna di
Sergio Bonelli, ideatore, sceneggiatore ed editore e dai pennelli di
Gallieno Ferri illustratore. "Zagor va oltre i limiti di un genere preciso, quello western - disse Bonelli - ma viene contaminato da suggestioni della più diversa provenienza. Se proprio vogliamo trovare una definizione - aggiunse l'editore - preferisco pensarlo più genericamente come un fumetto d'avventura".
Riccardo Jacopino ha raccontato questa avventura attraverso le testimonianze di chi oggi si occupa di scrivere, disegnare e pubblicare Zagor, in una galleria di addetti ai lavori e fan che riconoscono di essere come affetti da una malattia. Niente Tex o Dylan Dog; è l'eroe di Darkwook a concentrare il loro bisogno di svago, di collezionismo, di condivisione.
Arricchito da molte tavole dei fumetti, da qualche documento sui viaggi all'estero dove Zagor è pubblicato e venerato (come in Turchia o in Croazia), e dalle musiche di
Marzio Benelli, il film di Jacopino riesce a narrare con sincerità un mondo che a uno sguardo superficiale appare superato dalla tv, dalla rete, dal cinema per ragazzi sempre più invadente. Zagor, con il suo carattere nient'affatto semplice, riesce comunque a trattenere a sé i vecchi lettori e, grazie al suo mito, ad attrarne sempre di nuovi.
Nelle sale dove sarà proiettato il 22 e 23 ottobre, la produzione e l'editore Bonelli hanno assicurato la presenza di uno dei 20 disegnatori sparsi per l'Italia che oggi disegnano il fumetto. Un incontro interessante per molti fan del Re di Darkwood.
01/10/2013, 17:34
Stefano Amadio