Strane Visioni, l'organizzazione dichiara che "The party is over"
Ok, ve lo diciamo così, senza tanti giri di parole:
dopo tredici anni, più di centoventi serate e un numero ancor più alto di autori e registi ospitati, Strane Visioni chiude baracca e burattini; e non per scarsità di budget, visto che il nostro è da sempre xx low, nè di passione per ciò che facciamo perchè quella ci sarà sempre, ma, molto più semplicemente, per mancanza di pubblico.
Quando abbiamo iniziato nell'autunno del 2001, con ancora negli occhi le immagini dei blindati al G8 di Genova e degli aerei sulle Torri di NYC, la scena video-cinematografica indipendente torinese era in fermento. Vecchi e nuovi autori inseguivano il loro modo di raccontare la realtà, la neonata Film Commission autorizzava a pensare alla possibilità di spazi produttivi altri, ma soprattutto, di lunedì, c'era ancora tanta gente che, prima del rito dello spettacolo cinematografico a prezzo scontato, era disposta, con un bicchiere in mano, a vedere e discutere lavori inconsueti e tematiche scomode.
Ora, un'olimpiade, un centocinquantenario, una crisi economica, un pugno di assessori e una vagonata di scandali politici e culturali dopo, nella nostra città, per dirla con De Andrè - con quel che segue - in giro tante facce non hanno un bel colore.
Sale cinematografiche sempre più deserte e, ad onta del moltiplicarsi dell'offerta di rassegnevideo-cinematografiche di ogni tipo, giovani autori che frequentano, a malapena, le serate in cui sono protagonisti.
Questo è il paradossale stato delle cose, su i cui perchè, a mente fredda, ci piacerebbe discutere con chi ne avrà voglia.
Per il momento, visto che la verità, come si diceva un tempo, è sempre rivoluzionaria, non ci resta che rialzarci il colletto, come orgogliosamente farebbe Erik Cantona, e andare sotto la curva per il saluto finale.
Maurizio Lorenzati
Maddalena Merlino
Claudio Paletto
Marco Scioscia
Roberto Tos
31/10/2013, 12:48