BREF SHORT FILM FESTIVAL 1 - Un festival "promessa"
Si è chiusa ad Aosta la prima edizione del festival del corto
Bref, un'edizione di grande successo che si può già definire "promessa" e non solo promettente: da vocabolario, promessa è "impegno, assunto con varie modalità, di fare o dare qualcosa", e infatti Bref - oltre a preannunciare una versione più lunga, da 4 a 6 giorni, per il 2026 - è già realtà con molti aspetti affatto banali per un esordio.
Tanti corti proiettati, circa ottanta, dall'Italia (pochi, ma buoni) e dal mondo, con spazio aperto anche a chi si occupa di informazione e di ricordo, all'ampiezza del linguaggio e delle scelte (grazie anche alla fondazione Diversity) e in generale alla sensibilità della direzione artistica di
Alessia Gasparella e di uno staff coordinato da Aiace Valle d'Aosta.
La scelta in calendario, che è stata e resterà tale da includere le celebrazioni del 25 aprile e della
Festa della Liberazione, oltre che una serie di termini (resistenza, associazionismo, indipendenza, rete, condivisione, partecipazione, rappresentatività) ripetuti in modo quasi ipnotico nel corso delle varie giornate e dei vari momenti del programma, aggiungono contorni chiari all'identità dell'evento.
Non deve stupire che ci sia stata - accanto a una evidente volontà di alleggerire i toni, divertirsi insieme, fare gruppo - fin da subito un'impostazione di grande attenzione verso gli aspetti Industry, con una giornata dedicata, verso il cinema del futuro (con la presenza del Moscerine Film Festival e un workshop dedicato alla fascia giovanissima del pubblico), e verso una coscienza comune fatta di rispetto e attenzione reciproca.
Perché le parole sono importanti, le immagini sono importanti, i festival (come Bref) sono importanti, (ri)conoscersi è fondamentale.
28/04/2025, 09:22
Carlo Griseri