Note di regia di "Il Rivoluzionario" di Giuseppe Casu
Un carcere.
Le lettere del carcerato.
Dieci anni di messaggi nella bottiglia.
Sono stati scritti circa 90 anni fa.
Sto parlando di Antonio Gramsci.
Di quei messaggi, uno mi è rimasto attaccato addosso piu degli altri.
Dire la verita ai bambini.
1898. Antonio ha 7 anni, suo padre si assenta di casa. “E' a Gaeta, dalla nonna che sta male”, lo rassicura la madre. Invece il padre Francesco è stato arrestato, fara 5 anni di prigione. Il piccolo Antonio prende molto male il fatto che la madre non gli abbia detto la verita.
1926. Antonio viene arrestato, ha 35 anni. In una lettera alla moglie si lamenta perche è stato nascosto a suo figlio di 7 anni, Delio, che lui sta in carcere. Detenuto politico, restera imprigionato per piu di dieci anni in condizioni di salute terribili e non tornera mai piu a casa.
Un bambino di 7 anni, al giorno d'oggi. Una voce emerge da un altro tempo.
E' Gramsci che gli parla.
Sono parole dalle sue lettere dal carcere. Sono i messaggi nella bottiglia.
Il bambino cerca di capire, segue la voce. Prende vita l'immaginario...
Il suo? Quello di Gramsci?
Il mio, certamente.
“E' proprio strano che i grandi dimentichino di esser stati bambini”
Il tempo.
Il tempo scorre sempre, si sa.
Il tempo ristagna, anche.
Alcuni tempi si sovrappongono ad altri.
Si inseguono e poi coincidono per qualche lungo istante.
Ho immaginato uno di questi istanti.
Giuseppe Casu