FESTIVAL DI ROMA 8 - Le "Vacanze al Mare" dell'Italia che fu
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Vacanze al Mare" è il primo episodio di un’ipotetica serie che usa i filmini casalinghi come fragili documenti dell’ovvio quotidiano, della vita di chiunque nella sua banalità e ritualità; talmente sotto gli occhi, talmente abitudinari che non ci si presta attenzione.
In tempi in cui la crisi economica ha modificato le abitudini estive degli italiani,
Ermanno Cavazzoni, già sceneggiatore de “La voce della luna” di Federico Fellini, per il suo esordio alla regia ha scelto di raccontare il rapporto degli italiani con le ferie estive nell’arco del XX secolo.
Così il regista si diverte a comporre le immagini in 8mm, selezionate tra l'enorme quantità di filmati amatoriali girati dagli anni ‘20 agli ’80, conservati presso l’Archivio Nazionale del Film di Famiglia - Home Movies di Bologna, come se fosse un antropologo del futuro, dedito a studiare gli strani riti di una specie umana ormai estinta, l'homo litoralis, che affollava le spiagge italiane durante l'era della balneazione.
In stile "mondo di Quark", l'uomo diventa una razza d'insetto, intento a scavare le buche con la paletta, "perché ormai non depone più uova", si stende per interminabili ore al solleone, ricorre ad una serie di danze ed esibizioni, anche notturne, per rendersi accetto alla femmina, e sta in piedi come trampoliere nel bagnasciuga.
Uno stravagante documentario che non si riduce ad un'indagine sociale e di costume di una serie di tipi italiani prelevati dalla realtà di un'Italia d'altri tempi, ma si pone l'obiettivo di capire perché orde di persone ogni estate si riversano sulle spiagge italiane per sottoporsi al patimento dell’esposizione solare, come anime dannate sulle rive dell'Acheronte.
13/11/2013, 19:53
Monica Straniero