FESTIVAL DI ROMA 8 - "Dal Profondo", un viaggio sottoterra
Gonnesa, piccolo comune sardo. La miniera Carbosulcis ospita centocinquanta minatori che ne scongiurano la chiusura, oramai imminente. Tra loro una donna, Patrizia, unica minatrice in Italia che si rivolge al padre, morto, come tanti, di silicosi.
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Dal Profondo" di
Valentina Pedicini è un viaggio alla scoperta di un mondo sotterraneo, quello della miniera, che racconta e mette in luce quasi romanzando, la fatica del lavoro e la rispettiva dignità.
La vita di tantissime persone che pregano per quella che per loro rappresenta una seconda casa, il pane sacro e quotidiano, l’umiltà e la voglia di sentirsi utili per gli altri, per il loro paese, per se stessi.
Con questo film la regista dimostra che è possibile raccontare una realtà, per molti totalmente sconosciuta, e lo fa con abilità e professionalità, mostrando come la conoscenza di quelle persone sia stata per lei fondamentale come arricchimento personale e meramente lavorativo.
È vincente la scelta di girare interamente sottoterra (esclusi gli ultimi attimi finali), in spazi stretti, al buio, dando voce in gran parte al lavoro e, a tratti, alle parole; altrettanto funzionale la decisione di utilizzare la voce over di Patrizia, attribuendo un’impronta non solo cruda e realistica, ma anche poetica e fiabesca.
Unico personaggio femminile, rappresenta insieme la paura e la speranza collettiva, i silenzi e le parole spesso taciute, la rispettabilità del minatore che rischia la vita ogni giorno. E, per farlo, non ha bisogno di copioni.
13/11/2013, 20:23
Margherita Pucello