Note di regia del documentario "Tutte le Storie di Piera"
Un documentario su Piera Degli Esposti nasce dalla volontà di raccontare, in modo inedito e creativo, la vita e il percorso di una delle attrici più amate e anticonvenzionali che sia il cinema che il teatro italiano abbiano mai conosciuto,
Un viaggio all’interno della sua vita segreta, cercando di far comprendere la difficoltà, gli scandali, gli affetti, le gioie e le malinconie di un’attrice che fin da bambina ha dovuto vivere e affrontare situazioni drammatiche ma anche dense di passioni, che hanno contribuito a formare la sua complessa personalità indomabile.
I ricordi di Piera spaziano dalla casa colonica nella campagna emiliana, al laboratorio di sartoria frequentato dopo la scuola, fino a raccogliere tra i frammenti delle sue “memorie fluttuanti” i ricordi dei suoi primi amori e del teatro bolognese, dove già sognava di vestire i panni di Cleopatra, della signorina Giulia e delle protagoniste di Joyce.
Piera è stata la musa ispiratrice di tanti scrittori e registi dell’avanguardia, protagonista, tra i tanti, di Serata d’Amore, Molly cara, Prometeo incatenato, Rime di Michelangelo, Edipo a Colono, Pas d’oubli dans mon coeur. Opere e personaggi teatrali che hanno reso “grande” e indimenticabile l’interprete di questi e di molti altri ruoli, tanto da regalarle un posto nell’Olimpo dei grandi artisti controversi, tra coloro che si sono confrontati sia con un repertorio classico che con quello d’avanguardia, uscendone sempre da artisti vincenti, tanto da meritare da Eduardo la definizione di “o’ verbo nuovo”.
E la sua vita – mai come in questo film così scandagliata- è raccontata attraverso l’uso di alcune parole chiave su cui riflettere, come le “voci” che hanno influenzato tutta l’esistenza dell’attrice, l’“amicizia” con le sue amiche Lina Wertmuller e Dacia Maraini, l’ “amore” controverso e difficile con Marco Ferreri (suo compagno per molto tempo oltre che regista anarchico e ribelle del cinema italiano, autore, tra l’altro, di Storia di Piera, il film che racconta l’amarezza dell’infanzia e le ombre della giovinezza di Piera), il “teatro” d’avanguardia e d’autore, il “cinema” con i maestri Bellocchio, Sorrentino, Tornatore, Moretti ma anche quello con i nuovi cineasti.
Per la prima volta, tornando sui luoghi che l’hanno vista crescere sia professionalmente che umanamente – da Bologna a Roma, passando per Cagliari, a cui l’attrice è legata - Piera svela i segreti della sua vita, dei suoi incontri, ricorda il suo bel rapporto col padre, sindacalista impegnato, e con la madre, detta la “moraccia”, donna carismatica, affascinante, ma dal carattere instabile e difficile, dalla quale Piera ha sempre desiderato essere amata e con cui ha condiviso morbosamente i suoi primi amanti ma anche tanti momenti difficili, come quando da bambina l’accompagnava a fare gli elettroshock negli ospedali di Bologna.
I suoi ricordi, così ricchi di spiritualità (tema che Piera affronta per la prima volta), insieme a quelli dei grandi registi intervistati, mettono in luce la sua personalità, i suoi sogni ma anche un passato drammatico, denso di emozioni, unico e irripetibile. Come lei.
Peter Marcias