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ROMA CRIMINALE - Una visita al "Poliziottesco"


Con Luca Lionello, Alessandro Borghi, Corrado Solari e Massimo Vanni è in uscita giovedì in 40 copie. Diretto da Gianluca Petrazzi e distribuito da Explorer Entertainment.


ROMA CRIMINALE - Una visita al
Corrado Solari e Luca Lionello in "Roma Criminale" di Gianluca Petrazzi
Si potrebbe non finire mai di raccontare gesta criminali in una città come Roma. Il genere, sfruttato anche con qualche punta qualitativa negli anni 70, è quello poliziottesco; drammi personali, caratteri border line sia di qua sia di là, grandi rapine, tante sgommate e la voglia di vendetta che si estingue solo nel finale.

"Roma Criminale" di Gianluca Petrazzi è tutto questo anche se di Roma c'è ben poco vista la scelta di girare molto stretto sui primi piani degli attori. Il dialetto, quello sì, abbonda; l'accento greve, la battutaccia, l'ammiccamento sono tipici della Capitale, senza i quali il film poteva benissimo essere ambientato a Parma o a Catanzaro.

Gianluca Petrazzi mostra una discreta capacità tecnica, abusando un po' dei dolly, spettacolari ma inutili se montati di seguito senza esser troppo legati al racconto. Il film è girato abbastanza bene ma è il montaggio a fargli perdere ritmo e a non rendere al meglio le sequenze, sia quelle statiche di dialogo sia quelle più spettacolari, che non mancano, come gli incidenti stradali o le sparatorie. I crash arrivano sempre un attimo troppo tardi, mentre la rapina finale è difficile da decifrare nei movimenti, nelle entrate e nelle uscite, ma anche nell'individuazione di luoghi e personaggi.

Insomma le due voglie si vedono tutte: quella di fare cinema come "una volta" e quella di raccontare una criminalità che non c'è più in cui l'onore si è perso come gli scrupoli. Ma tutto sommato, le voglie non bastano e "Roma Criminale" rimane un prodotto sospeso che poteva raggiungere un'ampia sufficienza con poche accortezze: il montaggio (come detto) e la recitazione, troppo caricata su una romanità da amarcord che non rende giustizia ai personaggi e agli interpreti.

03/12/2013, 18:27

Stefano Amadio