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L'AngoLo StrAnierO - "Nebraska" di Alexander Payne


Bruce Dern, Palma d'oro a Cannes, intraprende il suo ultimo viaggio in compagnia del figlio. Alla ricerca di una svolta ma soprattutto del senso della vita


L'AngoLo StrAnierO -
Bruce Dern in "Nebraska" di Alexander Payne
Ha sparato a John Wayne alle spalle ne I cowboys e l’America non gliel’ha mai perdonato. E’ stato il fratello truffatore di Jack Nicholson nel film di Rob Rafelson, Il re dei giardini di Marvin, ed ha interpretato il ruolo di un brutale proprietario di schiavi in Django Unchained, di Tarantino.

Diventato celebre per i suoi personaggi rozzi, cattivi e criminali, Bruce Dern il protagonista del road movie di Alexander Payne, "Nebraska", all’età di 76 anni ha finalmente trovato il ruolo più fortunato della sua carriera, vincendo il premio come miglior attore a Cannes 2013. Dopo aver ricevuto una lettera che gli comunica di essere il vincitore di un jackpot pari ad un milione di dollari, Dern, nei panni del testardo e taciturno Woody, si convince che finalmente nella sua vita, che per la verità non è stata un granché, è arrivata un po’ di fortuna. Decide così di attraversare il Midwest americano, dal Montana al Nebraska , per reclamare i suoi soldi. Preoccupato per lo stato mentale del padre, tocca al figlio David, Will Forte, accompagnarlo in quel viaggio all’apparenza ridicolo e senza senso.

Girato in bianco e nero e cinemascope per restituire la desolazione delle cittadine americane tra automobili arrugginite, strade principali abbandonate e case fatiscenti, il regista di "A proposito di Schmidt”, e “Sideways” punta un po’ troppo sul pedale del patetico e consegna nelle mani di un uomo fresco di pensione e credulone una di quegli avvisi pubblicitari che noi di solito buttiamo nella spazzatuta. Così in equilibrio tra commedia e dramma , inizia una leziosa riflessione sui conflitti umani e familiari, ricordandoci che il tempo passa per tutti ma che, in fondo, non abbrutisce i legami autentici.

Al di là della retorica esistenziale, rimane comunque lo sguardo lucido di Payne sulla provincia americana sempre in bilico tra il mito dell'American dream e la disillusione di una realtà ben diversa.

22/01/2014, 10:00

Monica Straniero