Note di regia de "Il Pretore"
Poter raccontare per immagini un'opera letteraria di successo è sempre un privilegio. Intanto si ha la sicurezza che la storia, la trama, funzioni. Certo, il privilegio costa il rischio che si corre di non riuscire a restituire al pubblico cinematografico le stesse emozioni che hanno avuto i lettori. In questo caso poi, il rischio è doppio, visto che i precedenti registi che hanno diretto film tratti da romanzi di Piero Chiara (scrittore che conoscevo bene e che avevo imparato ad apprezzare anche prima di cimentarmi in questo progetto) sono alcuni grandi maestri del cinema italiano a cui non oserei nemmeno lontanamente paragonarmi.
Piero Chiara è uno di quegli scrittori amabili, di successo, non sapientoni e non beceri. Raffinato ma non lezioso, divertente e spesso piccante, senza essere mai scurrile. E' quindi proprio questa la rotta che ho cercato di seguire nella messinscena di quelle pagine: la giusta misura fra commedia di costume e dramma umano. Il tentativo è stato il cercare di stare in equilibrio su quella soglia sottile senza spostare mai il peso troppo da una parte o dall'altra. Speriamo di esserci riusciti, speriamo di instillare nel pubblico che vedrà il film quello stesso sorriso amaro che lascia la lettura delle pagine del racconto originale di Piero Chiara.
Giulio Base