L'AngOlo StrAnIerO - Yves Saint Laurent

Dopo "L'Amour Fou" del 2011 di Pierre Thoretton, ecco un altro biopic dedicato ad uno dei mostri sacri della haute couture, "Yves Saint Laurent" . Il film omonimo di Jalil Lespert ricostruisce la storia di un uomo che ha avuto un successo incredibile nel suo lavoro per circa vent’anni, dal 1956 al 1976.

Appena ventunenne Yves, spirito ribelle ed anticonformista, assume le redini della prestigiosa casa di moda fondata da Christian Dior per rivoluzionare la moda femminile. Nello stesso periodo incontra Pierre Bergè, attuale proprietario del marchio e con il quale trascorre i successivi diciotto anni.

Un film dallo stile visivo originale ma caratterizzato da un approccio accademico che lo confina nel déjà vu del genere biopic. Il filo conduttore è l’appassionata e travagliata relazione tra Yves Saint Laurent, uomo complesso e dalla personalità fragile, e Pierre Bergé , fidanzato, amante, mecenate e mentore dello stilista, la cui unica grande colpa, come dichiarerà lui stesso,” è stata quella di aver sempre voluto proteggere Yves dagli eccessi e di accettare tutte le sue infedeltà”.

"Yves Saint Laurent" si sfoglia come una rivista patinata dove tra una creazione e l’altra si aprono squarci sugli eccessi e sulle nevrosi dello stilista, mentre gli eventi della Guerra di Algeria vengono liquidate in una scena dove una donna accusa YSL di essersi sottratto al servizio militare per non andare a combattere, al contrario di suo figlio.

Nei panni dello stilista, Pierre Niney riesce a mettere in luce le molteplici facce del personaggio; uomo isterico, malato, creatore geniale, artista maledetto, ma anche l'uomo stanco che sprofonda nell’alcol e nelle droghe. Mentre Guillaume Gallienne , pecora nera della commedia francese, stupisce per il garbo e la sensibilità con cui interpreta il compagno di una vita che resterà accanto a Yves fino alla morte, nel 2008.