TUTTO PASOLINI - PPP in mostra a Roma
Per un mese dal
16 Aprile al 18 Maggio la sala cinema del Palaexpo in collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia e la Cineteca Nazionale ospiterà tutto il cinema del regista friulano da ACCATTONE a SALO'. Massima concretezza massima stilizzazione in questa dialettica tra idea e oggetto, tra astrazione e fisicità che si muove il cinema di Pasolini.
Ed è in questa sintesi che emerge la sua spiritualità. Solo i registi che si dichiarano atei realizzano film profondamente religiosi ed evitano il santino iconografico vedi IL VANGELO SECONDO MATTEO di cui quest'anno ricorre il 50esimo anniversario . Epico , Brechtiano ,visionario , eretico , intellettuale a tutto tondo la sua analisi sulla televisione superficiale, menzognera e mistificatrice in sintesi volgare è una disamina sofisticata da vero semiologo che dialogò alla pari con studiosi acclarati come Metz e Roland Barthes. Profeta di un paese alla deriva è stato il corsaro (vedi "Scritti Corsari") che ha sviscerato la società in continuo cambiamento.
Il suo spirito profetico gli faceva sapere i nomi e i fatti dei complotti politici, tanto che nell'intervista rilasciata prima di morire a Furio Colombo pronunciò l'inquietante frase "Siamo tutti in pericolo". La struggente orazione di Moravia ai suoi funerali ricorda quella di Marcantonio sul Giulio Cesare di Shakespeare rimarcandone le qualità estreme del poeta, la bontà, la mitezza, la gentilezza, la diversità, la poesia, la visionarità, la sagacia.
Alain Bergala della Cinématèque Française, nell'incontro su "Pasolini pensatore europeo" del 16 Aprile, ha illustrato doviziosamente le difficoltà che il Nostro ha incontrato presso gli intellettuali francesi della rivista "Cahiers du Cinéma". Inizialmente è stato quasi sopportato lui che era così entusiasta di farsi accettare per confrontarsi alla pari . Il suo aiuto regista
Bernardo Bertolucci sul set di "
Accattone" gli aveva fatto conoscere i Cahiers, lui prima scettico e sarcastico alla fine dopo la visione di "
Fino all'ultimo respiro" di Godard si era fatto contagiare dal finale. La morte di Accattone è similare a quella di Belmondo in A BOUT DE SOUFFLE . Lui non voleva essere sopportato o tollerato.
Questa insofferenza tra Godard e Pasolini si fondava in realtà su due concezioni del cinema sostanzialmente diverse: il feticismo della ripresa (teorizzato e rivendicato dai "Cahiers "), per il primo, la feticizzazione del filmato per il secondo. Da un lato il moralismo e il gusto di Godard del "cinema a partire dal cinema", dall'altro la passione del Nostro per la sacralità delle cose del mondo. Del resto alla fine del secolo scorso Pasolini entrerà a far parte del grande Pantheon delineato da Godard in Histoire(s) du Cinéma .E come dice Bergala LA CHINOISE di Pasolini è TEOREMA (1968 ).
Testimone del genocidio culturale e antropologico perpetrato dalla classe politica dominante non si è mai omologato fino a pagare con la sua morte straziante . A proposito del suo cinema c'è da dire con parole prese in prestito dalla sua cara amica
Dacia Maraini "quando iniziò le riprese sul set di Accattone non aveva mai usato la macchina da presa, dopo due mesi partorì un capolavoro tutto quello che toccava diventava oro, cinema, pittura, fotografia, letteratura, poesia, critica ".
Il suo cinema è Poesia in forma di schermo: diceva "La morte non è nel non poter comunicare ma nel non poter più essere compresi".
Dedicato alla memoria di Gianni Borgna e Claudio G. Fava.
David Dori24/04/2014, 10:00