TEMPORARY ROAD - Il mondo di Franco Battiato
Conversare con i maestri della spiritualità è da sempre un'esperienza illuminante e densa di significati; con "
Temporary Road" entriamo nel mondo di
Franco Battiato che ci racconta la sua carriera, dagli esordi fino alla registrazione dell'ultimo album "
Apriti Sesamo", uscito nell'ottobre dello scorso anno. Il musicista parla davanti alla macchina da presa dalla sua casa-studio, piena di libri e di ricordi, seduto comodamente in quello spazio intimo che per tanto tempo ha ricercato, nel suo lungo percorso artistico e filosofico. Per Battiato lo studio infatti rappresenta il luogo più importante per una persona che si vuole dedicare alla creatività.
Tutto il racconto è portato avanti dalla voce stessa del musicista catanese che si trasferisce dalla Sicilia a Milano negli anni '60 per tentare la carriera di "musicista sperimentale", in una scena musicale ancora dominata dalla canzonetta all'italiana e da una visione della musica provinciale e commerciale. Gli esordi sono difficili, Battiato suona musica sperimentale, elettronica estrema e di ricerca, compra uno dei primi sintetizzatori, il VCS3 che allora in Italia non aveva quasi nessuno e comincia a fare delle esibizioni live ai festival, dove spesso viene insultato e fischiato per la sua musica che nessuno apprezza.
I due registi
Mario Tani e
Giuseppe Pollicelli lavorano molto bene con materiali di archivio inediti, che ci mostrano un Battiato giovanile, dandy colto e raffinato alla ricerca di una sua identità espressiva. Negli anni '70 il cantante cade in una profonda crisi umana e spirituale che lo spinge a fare meditazione e a leggere Gurdjieff. Questa fase di ricerca filosofica e interiore lo porta paradossalmente ad una svolta pop, con i successi degli anni '80 che lo fanno conoscere ad un pubblico enorme che lo acclama come nuovo poeta della canzone italiana.
Nel film c'è spazio anche per alcune immagini di Battiato in tour e si mostrano molti spezzoni delle sue opere cinematografiche, spesso messe in discussione dalla critica ma che rappresentano comunque un continuum stilistico di un autore sempre avanti rispetto ai tempi. "
Temporary Road" ci porta poi forse per la prima volta nello studio del Battiato pittore con le sue tele di mistici Sufi e di dervisci ritratti su piccole tele orientaleggianti. Il documentario è molto ben realizzato e svela dei lati del musicista spesso non conosciuti dal grande pubblico.
02/05/2014, 20:16
Duccio Ricciardelli