TGLFF - KM0, trans tra il Veneto e le Bangkok
Il programma del
TGLFF - Torino Gay & Lesbian Film Festival ha accostato nello stesso Focus dedicato al cinema italiano due documentari così simili per tematica ma profondamente lontani per impostazione e stile.
LEI È MIO MARITO
Il documentario racconta la transizione di Alessandro Gracis, detto Ale, avvocato di Conegliano Veneto che superati i 50 anni ha deciso di sfogare quella che fin da bambino rappresentava la sua maggior soddisfazione: indossare abiti femminili.
Il percorso di Gracis (seguito dalle registe Annamaria Gallone e Gloria Aura Bartolini per anni, fino all'operazione negli USA per il cambio di sesso) lo ha visto affiancato passo passo dalla compagna Roberta.
Vestito e truccato da donna (e poi, come detto, anche operato), l'avvocato ha proseguito sempre la sua vita regolare, andando in tribunale e incontrando amici e familiari, tra lo sbigottimento di alcuni e la consapevolezza di altri.
"Lei è mio marito" è un documentario che punta principalmente al racconto dei fatti, cercando di seguire con l'occhio della camera ogni momento del percorso di Gracis e trascurando gli aspetti tecnici (evidente nella poca attenzione a suono e fotografia, ma anche al montaggio e alla 'costruzione' del racconto) per privilegiare gli eventi.
THE DEVIL'S HAIRCUT
Tutto il contrario invece "The Devil's Haircut" di Marco Gatti, che ha nello stile e nel metodo il suo fascino maggiore: il regista ha girato la sua ora di documentario interamente con un iPhone, avvicinando e facendo confidare (agevolato sicuramente dall'informalità del mezzo) alcuni trans di Bangkok, le cosiddette "ladyboys".
Quello che ne viene fuori è un video-diario intimo e collettivo, uno spaccato interessante di una società in cui l'accettazione del trans è sicuramente (pur con tutti i suoi problemi) più avanzata della nostra, in Italia. Se la costruzione 'spezzettata' con i tanti video registrati dal telefono fa' smarrire un po' lo spettatore, incidendo negativamente sul ritmo del racconto, inevitabilmente "The Devil's Haircut" acquista però un fascino visivo unico.
04/05/2014, 09:38
Carlo Griseri